Siria, padre e figlio mutilati dalla guerra avranno delle protesi in Italia

Si tratta di Munzir al-Nazzal e del piccolo Mustafa, padre e figlio originari della Siria rimasti mutilati dal conflitto perseguito ormai da anni dal regime di Bashar al-Assad. La loro storia è diventata nota in tutto il mondo dopo una fotografia vincitrice al "Siena International Photo Award" 2021.

Siria, padre e figlio mutilati dalla guerra avranno delle protesi in Italia

Munzir al-Nazzal e il piccolo Mustafa, rispettiavamente padre e figlio originari della Siria, potranno finalmente avere delle protesi per poter camminare e vivere la vita di ogni giorno con poche o quasi nessuna difficoltà. I due sono rimasti mutilari nel 2016 durante un bombardamento avvenuto sul mercato di Idlib. Munzir in quel’occasione ha perso una gamba dopo essere rimasto gravemente ferito, mentre suo figlio è nato affetto da una malattia rara, la tetra-amelia.

Si tratta di una malattia genetica che ha portato il bimbo a nascere quasi senza mani e braccia. Forse la causa della malattia del bimbo è dovuta al gas nervino inalato dalla madre proprio durante quel terribile bombardamento. Padre e figlio sono stati immortalati in una foto dell’artista turco Mehmet Aslan, foto che poi ha vinto il “Siena International Photo Award” 2021. Da lì è partita una grandissima gara di solidarietà che adesso ha portato padre e figlio in Italia per ricevere delle protesi. 

Il bimbo chiede se potrà andare a scuola

Mustafa è felicissimo all’idea di dover ricevere delle protesi per poter camminare. Il suo desiderio, oltre a vivere una normale, è soprattutto quello di andare a scuola. Lo ha chiesto ai suoi genitori il piccolo. Il padre, commosso, ha spiegato che è felice di non dover più mentire al bimbo. Nella giornata di oggi padre e figlio, seguiti dalla madre e da due sorelle, sono atterrari a Fiumicino

Da tre anni tutta la famiglia viveva in Turchia, dove avevano trovato rifugio grazie alla solidarietà proprio dell’artista autore della foto. Luca Venturi, curatore della mostra, vedendo la foto ha aperto una raccolta fondi per poter aiutare questo padre e suo figlio, in modo da raccogliere i soldi necessari non solo per l’innesto delle protesi, ma anche per le lunghe e costose cure a cui dovranno essere sottoposti al-Nazzar e Mustafa.

Il minsitero per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale ha mostrato soddisfazione per l’arrivo in Italia di questa famiglia gravemente sconvolta dalla guerra. “Mi fa piacere pensare a Siena come un centro accogliente e mi emoziona il fatto che una foto e noi nel nostro piccolo, siamo riusciti a smuovere tutto questo” – così ha detto Luca Venturi, organizzatore della mostra fotografica. Alla famiglia sarà fornito vitto e alloggio gratuito, nonchè il supporto all’integrazione grazie anche alla collaborazione della Caritas di Siena. 

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