Siracusa: timbravano il cartellino ed andavano a fare shopping

Sono ben 7 gli indagati al Comune di Pachino (SR), per essersi assentati ingiustamente dal posto di lavoro. Tra gli indagati compare un dirigente e sei dipendenti che dovranno giustificare il loro comportamento di fronte ai magistrati.

Siracusa: timbravano il cartellino ed andavano a fare shopping

Questa volta è il Comune di Pachino, in provincia di Siracusa, ad essere teatro degli assenteismi ingiustificati. Le Fiamme Gialle hano infatti individuato un gruppo di impiegati comunali che, in orario di lavoro e dopo aver timbrato regolarmente il cartellino di presenza, abbandonavano il posto di lavoro per recarsi chi a fare commissioni, chi a prendersi il caffè al bar, chi a bighellonare per le vie della città.

Le indagini, dirette dal Procuratore Capo Dott. Francesco Paolo Giordano e coordinate dal Sostituto Procuratore Dott.ssa Caterina Aloisi, sono state eseguite dalla Tenenza di Noto, ed hanno permesso all’A.G. inquirente di contestare ai 7 indagati il reato di truffa aggravata ai danni dell’ente pubblico

Purtroppo è cronaca quotidiana scoprire che impiegati della Pubblica Amministrazione risultano assenti – in orario di servizio – dal loro posto di lavoro, causando allo Stato un ingente danno economico. La riforma della Pubblica Amministrazione, voluta dal Ministro Madia, e in discussione in questi giorni in Parlamento, mira proprio ad arginare questo fenomeno che negli ultimi anni si è aggravato in modo preoccupante.

E’ previsto dalle nuove disposizioni che il dipendente colto in flagrante come assenteista, debba anche risarcire all’amministrazione il danno economico provocato con il suo comportamento. Per i sette indagati del comune di Pachino, quindi, potranno in seguito essere chiamati a risarcire il danno provocato all’Erario, ricarcimento comprensivo oltre che della diaria corrisposta ingiustamente, anche del danno di immagine arrecato alla struttura pubblica.

L’operazione che ha portato allo smascheramento di questa vera e propria truffa è stata eseguita dagli uomini della Guardia di Finanza che sono intervenuti dopo aver raccolto più di 439 ore di riprese incriminatorie e l’attività investigativa si è protratta per più di 20 giorni nei quali sono stati filmati tutti gli spostamenti degli indagati.

E’ auspicabile che vengano applicate senza alcuno sconto le direttive che impongono il licenziamento immediato quando ci si trova di fronte ad azioni fraudolente come in questo caso.

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