Emergono nuovi dettagli sul sinistro avvenuto lo scorso 25 maggio durante l’Air Show di Preturo, in cui ha perso la vita il 41enne Paolo Dal Pozzo. Secondo la perizia redatta da Alghero Vincenzi, consulente del Giudice per le indagini preliminari dell’Aquila, anche la vittima avrebbe avuto un ruolo nell’accaduto, risultando corresponsabile della sconvolgente vicenda. Dal Pozzo, pilota esperto e appassionato di aviazione, è rimasto schiacciato da una cisterna di carburante mentre il mezzo pesante effettuava una manovra di retromarcia.
L’analisi tecnica condotta dall’esperto ha evidenziato che un fattore determinante nel sinistro sarebbe stata la presunta “imperizia” della vittima. Secondo Vincenzi, infatti, il 41enne si sarebbe allontanato dalla propria area di lavoro senza adottare le necessarie precauzioni, finendo per posizionarsi in un “angolo cieco” del veicolo in movimento, dove il conducente non avrebbe potuto vederlo.
L’inchiesta, coordinata dalla Procura dell’Aquila, ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di tre persone: il conducente del mezzo pesante, il datore di lavoro di Dal Pozzo e l’amministratore della società Avincis Aviation Italia, coinvolta nell’organizzazione dell’evento. Le autorità stanno ora valutando le eventuali responsabilità di ciascun soggetto, al fine di chiarire se vi siano state carenze nelle misure di sicurezza e nella formazione del personale impiegato durante l’evento.
L’episodio ha suscitato grande sgomento nella comunità aeronautica e tra i colleghi del pilota, che lo ricordano come un professionista competente e appassionato. Nel frattempo, la famiglia di Paolo Dal Pozzo attende risposte e giustizia, mentre l’inchiesta prosegue per fare piena luce sulla dinamica e sulle cause dell’incidente. La perizia, tuttavia, evidenzia che il comportamento della vittima potrebbe aver contribuito in modo determinante alla disgrazia.
Resta da stabilire se vi siano ulteriori elementi che possano far emergere eventuali responsabilità esterne. Nel frattempo, la famiglia di Paolo Dal Pozzo attende risposte e giustizia, mentre il mondo del lavoro torna a interrogarsi sull’importanza del rispetto delle misure di sicurezza per prevenire simili fatti.