Lo scorso 24 agosto un improvviso terremoto ha colpito il centro Italia provocando la morte di quasi 300 persone. Nel cuore della notte la prima scossa è stata violentissima, con l’epicentro ad Accumoli, in provincia di Rieti. Uno dei paesi più colpiti è Amatrice, che ha perso la maggior parte delle strutture. L’attuale situazione è stata spiegata dal sindaco Sergio Pirozzi in un incontro alla Camera, avvenuto qualche giorno fa.
Secondo le sue parole il governo li sta abbandonando e la sua priorità è quella di non farsi ricordare come un paese da cartolina, ma come un paese da vivere. Durante il terremoto racconta di aver perso la sua fascia tricolore e ammette che la indosserà nuovamente quando avrà la certezza che il governo sarà presente nella ricostruzione del paese.
Così come accade in ogni catastrofe l’aspetto più difficile da affrontare è la ricostruzione e il lavoro deve essere continuo nei 365 giorni che lo seguono. La sua paura è quella di venire abbandonati al loro destino e di non poter far ripartire il paese. Il sindaco racconta la sua decisione di chiudere una scuola a tempo indeterminato, a causa della non messa in sicurezza delle strade di collegamento. Questo aspetto da risolvere viene rimandato a causa della burocrazia che deve stabilire chi deve svolgere determinati lavori, per evitare infiltrazioni malavitose.
Non si è fatta attendere la risposta del ministro dell’Interno Alfano: “Le luci dei riflettori del governo sui luoghi del sisma non si sono mai spente e non si spegneranno mai. Il sindaco di Amatrice ha posto un problema di viabilità che viene affrontato e risolto senza dubbio e io lo ringrazio anche per l’elemento di fiducia che ha voluto mettere nelle sue parole”.
Essendo a conoscenza di numerosi casi di abbandono, il sindaco ha sicuramente le sue buone ragioni ad insistere ora che il problema è “fresco”.