Silvia Romano oggi, la nuova vita della volontaria rapita in Kenya e convertita all’Islam

Com'è cambiata la vita della cooperante milanese che fu rapita da un gruppo di fondamentalisti islamici legati ad Al Qaeda nel 2018 e convertita all'Islam durante il rapimento.

Silvia Romano oggi, la nuova vita della volontaria rapita in Kenya e convertita all’Islam

Ad un anno di distanza dal suo ritrovamento si torna a parlare di Silvia Romano, la giovane volontaria milanese che fu rapita in Kenya nel 2018, quindi tenuta prigioniera per ben 18 mesi da un gruppo di fondamentalisti. Dopo tanto parlare – la sua conversione all’Islam divise l’opinione pubblica – la giovane è riuscita a costruirsi una nuova normalità. 

La prima grande novità nella vita di Silvia dopo la sua liberazione è stata il matrimonio. Come si apprende dal quotidiano La Stampa, la cooperante si è sposata con un amico d’infanzia con rito islamico. Anche il marito della Romano si è convertito alla religione musulmana. Il matrimonio è avvenuto il 5 ottobre scorso a Campegine.

Il marito di Silvia ha origini sarde anche se ha vissuto per lungo tempo in Emilia Romagna, dove i due si sono rincontrati. Il loro non era un primo incontro, in quanto si conoscevano da quando erano piccoli. Solo dopo la scarcercazione di Silvia si sono potuti rivedere e riallacciare i rapporti. Lasciata la sua città dove viveva con i genitori, Silvia ora vive nell’hinterland milanese

Anche nell’ambito lavorativo ci sono delle importanti novità per la Romano. Dismessi i panni di cooperante, Silvia oggi indossa giornalmente quelli di insegnante di lingue presso una scuola per adulti. Silvia sembra aver ripreso la vita nelle sue mani, riportando la normalità tra i primi risultati ottenuti. 

In tanti ricorderanno le aspre critiche che ci furono al rientro della cooperante in Italia dopo la sua liberazione, dovute principalmente alla sua conversione all’Islam. Ma anche per aver adottato nel frattempo il nome di Aisha e di aver indossato un abito tipico somalo al suo rientro in patria. La ragazza fu rapita da un gruppo di terroristi legati ad Al Qaeda

Si trovava in Kenya per svolgere attività di volontariato per la Ong Africa Milele, che poi fu accusata di non aver fatto abbastanza per la sua sicurezza.

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