Silvia, moglie di Alessandro Talotti: "Ha nascosto la malattia e si è goduto nostro figlio"

Silvia Stibilj, moglie di Alessandro Talotti, deceduto domenica all'alba dopo aver lottato contro un terribile tumore all'intestino, ha voluto ricordare gli ultimi giorni di vita del marito.

Silvia, moglie di Alessandro Talotti: "Ha nascosto la malattia e si è goduto nostro figlio"

Silvia Stibilj, sei volte campionessa del mondo di pattinaggio artistico a rotelle, ha rilasciato una toccante intervista al Corriere della Sera, dove ha voluto raccontare gli ultimi giorni di vita di suoi marito Alessandro Talotti, deceduto domenica all’alba dopo una durissima lotta contro un tumore all’intestino

L’atleta friulano, che aveva solo 40 anni, era una persona tenace, dinamica, forte, un campione nello sport, 6 volte primatista italiano di salto in alto con due metri e 32 e la sua morte ha lasciato senza parole tutto il mondo dello sport, gettando nello sconforto tutti coloro che lo hanno amato e conosciuto.

Il racconto di Silvia

Silvia racconta che a inizio febbraio 2020 scoprì di essere incinta del loro figlio Elio, mentre ad Alessandro, proprio in quei giornì, venne comunicato di avere un tumore raro e già diffuso all’intestino. Per proteggere la gravidanza, Alessandro ha tenuto nascosto tutto per mesi, inventandosi piccoli malesseri allo stomaco, causati da stress e tanto lavoro. 

Quando faceva la chemio, andava a dormire a casa di sua madre affinchè Silvia non si accorgesse del suo malessere, con la scusa di non voler rischiare di contagiarla con il Covid fino a quando, non potendo più nascondere la terribile verità, l’ha ammessa ed è stato ricoverato da solo in ospedale per proteggere la moglie…da solo a cercare di combattere il cancro.

Il matrimonio solo 2 settimane fa

Elio, racconta Silvia, è nato ad ottobre, come coronamento del loro sogno d’amore e lei ha scattato tante foto di lui ed Alessandro insieme, mentre lo riempiva di coccole. Silvia e Alessandro si sono sposati 2 settimane fa. La vedova racconta:”Dalla fine dei primi cicli di chemio continuava a chiedermelo.Ma ogni volta che lui stava un po meglio e tornava la speranza di guarire, rimandavamo la data”. I due si sono sposati con lui cosciente, con rito civile e religioso, nella loro casa ed Ale era felice come un bambino. 

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