Il caso di Silvana Damato, l’ex tabaccaia di Bruzzano trovata senza vita nella vasca da bagno l’8 agosto scorso, continua a suscitare grande attenzione nel Milanese. Nella puntata di «Dentro la notizia», condotta da Gianluigi Nuzzi su Canale 5, sono emersi nuovi dettagli che gettano luce sulla figura dell’uomo misterioso, indicato dai vicini come una persona legata a Silvana da tempo.
Rosario, come si è presentato in trasmissione, ha deciso di parlare pubblicamente per chiarire la propria posizione e mettere a tacere voci e sospetti. L’uomo ha spiegato di conoscere Silvana da circa quarant’anni e di essere la stessa persona vista da un vicino, Giovanni, un anno fa. L’incontro, secondo la sua versione, risale ad agosto 2024, quando stava recandosi al cimitero di Bruzzano per visitare suo padre.
In quell’occasione, racconta, Silvana lo aveva invitato in casa e quello stesso incontro potrebbe essere stato scambiato per qualcosa di diverso dagli osservatori esterni. Recentemente i contatti tra i due si erano interrotti a causa di un malinteso: Silvana si sarebbe aspettata un aiuto da parte di Rosario dopo un incidente domestico, mentre lui si trovava lontano e non poteva assisterla. Da qui, spiega, la percezione di distanza e di freddezza che avrebbe portato alla fine del loro rapporto.
Nonostante la lunga conoscenza, Rosario tiene a precisare di non avere alcun coinvolgimento nella scomparsa di Silvana. Pur riconoscendo che la donna era riservata e apriva la propria abitazione solo a pochi, ribadisce di aver sempre mantenuto rapporti limitati e rispettosi, principalmente con vicini e amici di lunga data. L’uomo suggerisce che eventuali dinamiche familiari o semplici malintesi possano aver contribuito alla situazione, senza però avanzare accuse dirette.
Nel corso dell’intervista è emerso anche un elemento ricorrente nei commenti dei vicini: la gestione della casa da parte di Silvana era particolarmente riservata, così come i rapporti con familiari e conoscenti. Rosario sottolinea come la donna mantenesse contatti soprattutto con chi viveva vicino a lei e che la sua vita privata fosse protetta con cura. Secondo quanto raccontato, qualsiasi sospetto sollevato dai media o da terzi spesso si basa su ipotesi e interpretazioni personali piuttosto che su elementi concreti.
Infine, l’uomo riflette sulle possibili motivazioni di chi avrebbe potuto avere interesse a contundere Silvana, lasciando intendere che potrebbero esserci molteplici possibilità, dalla sfera familiare a situazioni di malintenzionati esterni, pur senza voler puntare il dito su nessuno in particolare. La sua testimonianza, comunque, sembra voler restituire a Silvana il rispetto della memoria e chiarire il proprio ruolo nella vicenda, spiegando i fatti così come li ha vissuti senza alimentare ulteriori sospetti. Il caso resta aperto e gli inquirenti continuano le indagini. L’intervento di Rosario, con la sua versione dei fatti, fornisce un tassello in più nella ricostruzione degli ultimi mesi di vita di Silvana Damato, confermando quanto complessa sia la dinamica di chi la conosceva da vicino e quanto cautela sia necessaria prima di trarre conclusioni affrettate.