Si risveglia dal coma, ma rischia di essere bocciato perché non può sostenere l’esame di terza media

In una scuola della Toscana, capita che un 14enne appena uscito dal coma a seguito di un incidente non possa sostenere l'esame di terza media e quindi, molto probabilmente, sarà bocciato.

Si risveglia dal coma, ma rischia di essere bocciato perché non può sostenere l’esame di terza media

La scuola può davvero trasformarsi in un incubo per gli studenti e non sempre riesce a venire incontro alle loro esigenze, anche per questioni e casi molto seri e gravi. Capita che, per esigenze burocratiche, un ragazzino di 14 anni, appena uscito dal coma, non possa sostenere l’esame di terza media e, quindi, rischiare di essere bocciato, nonostante le suppliche e richieste da parte della preside stessa dell’istituto dove studia.

Il fatto qui presente ha luogo a Massa, in Toscana, dove il 13 maggio scorso un bambino di 14 anni ha avuto un grave incidente stradale che lo ha ridotto in fin di vita facendolo entrare in coma. Dopo un po’ di tempo, si è risvegliato dal coma, ma ora dovrà affrontare una lunga riabilitazione che gli permetterà di condurre una vita normale come la maggior parte dei suoi coetanei e senza subire danni neurologici.

Il lungo tempo per la riabilitazione sarà un ostacolo dal momento che non può affrontare l’esame di terza media entro il 30 agosto, termine ultimo e, proprio per questo motivo, sarà bocciato. Come scrive Il Tirreno, la scuola dove studia, insieme agli insegnanti e alla preside, stanno facendo tutto il possibile per poterlo aiutare.

La stessa preside dell’istituto ha fornito il suo appoggio, rinviando anche il suo viaggio di nozze, affinché il 14enne potesse svolgere l’esame, ma qualsiasi risultato è stato finora vano. Infatti, a tal proposito, la preside afferma che sarebbe davvero grave dover bocciarlo a causa di un incidente che ha avuto per il quale non ha potuto e non può sostenere le prove dell’esame. In base alla legge dello stato italiano, un alunno, sebbene – come in questo caso – abbia la media del sette, è bocciato se non sostiene l’esame.

La madre del 14enne ritiene questo provvedimento assurdo e rincara la dose, dicendo: “È un alunno serio, studioso, non ha mai fatto assenze ingiustificate. Non ha sostenuto l’esame perché era in ospedale a combattere fra la vita e la morte. Non credo che lo Stato debba punirlo per questo. O perché dovrà sottoporsi a una riabilitazione complessa i cui tempi non si conciliano con quelli dell’esame di Stato”.

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