Scomparsa da alcuni giorni, della donna 85enne di Arzignano, in provincia di Vicenza, non si è saputo nulla, tanto che i parenti, dopo molte ricerche, hanno denunciato la scomparsa alla polizia. E’ sembrata dunque una sorpresa la lettera del notaio arrivata ai parenti nella giornata di martedì, che dichiarava la morte della donna, Oriella Cazzanello, in seguito a eutanasia, accompagnata da un’urna che conteneva le sue ceneri.
Sconvolti e sbigottiti, i familiari della donna hanno appreso che si era recata in Svizzera per farsi praticare l’eutanasia, decisa a terminare di sua volontà la propria esistenza. Una sorpresa per i parenti, visto che non sapevano nulla, ma non perché c’erano screzi e incomprensioni, anzi erano in ottimi rapporti, e non si aspettavano che Oriella potesse decidere una cosa del genere senza comunicarlo a qualcuno.
Una solitudine immensa, la voglia di non esistere più, il desiderio di farla finita con quella vita che le aveva tolto quello a cui lei teneva maggiormente: la bellezza. Col passare degli anni i suoi lineamenti, il fisico, non erano più quelli di un tempo, e per questo Oriella ha deciso che era meglio morire, togliersi magari dagli sguardi curiosi che le ricordavano solamente come fosse cambiata. Erano forse questi i sentimenti che accompagnavano tutti i giorni i pensieri di Oriella Cazzanello che, prima di passare ai fatti, ha pensato bene di farsi visitare da uno specialista in psichiatria. Risultato: la donna è stata dichiarata perfettamente sana di mente, e conscia delle proprie azioni. Un gesto precauzionale, che ha fatto certamente per far capire ai parenti che non era pazza, che ciò che stava per fare era esattamente quello che lei desiderava.
E poi, il momento fatale. Una piccola e semplice iniezione che ha messo fine a tutte le sue paure e angoscie, una decisione improrogabile da cui non si può tornare indietro. Un suicidio, certo, ma eseguito da una puntura, che le è costato una somma non indifferente come 10.000 euro. Per porre fine alle sue sofferenze Oriella ha dovuto lasciare il proprio paese e recarsi in Svizzera, perché in Italia non è permesso praticare l’eutanasia. O almeno finora.