Shock nel trevigiano: padre strangola e uccide il figlio di due anni, poi si toglie la vita

Il dramma intorno alle 13:00 del 20 febbraio a Castello di Godego, a lanciare l'allarme è stato il nonno che era invitato a pranzo. L'uomo avrebbe lasciato una lettera in cui spiegava i motivi del gesto, che sarebbero da ricondurre allo stato di salute del figlio.

Shock nel trevigiano: padre strangola e uccide il figlio di due anni, poi si toglie la vita

Ha ucciso il suo figlioletto di soli due anni strangolandolo e poi si è tolto la vita tagliandosi la gola. Tragedia intorno alle 13:00 del 20 febbraio a Castello di Godego, piccolo paese della provincia di Treviso. Le due vittime sono state trovate in casa ormai esanimi dai carabinieri della locale stazione, allertati dal nonno e dallo zio del piccolo, che erano invitati a pranzo. I due si sono diretti a casa della famiglia per poter trascorrere il pranzo con loro, ma quando hanno suonato alla porta non ha aperto nessuno. A questo punto si sono insospettiti, e credendo fosse successo qualcosa di brutto uno di loro ha preso una scala e dalla affacciandosi dalla finestra ha visto il corpo senza vita del piccolo.

Quando i militari, con l’aiuto dei Vigili del Fuoco, sono riusciti ad entrare hanno trovato i corpi senza vita di padre e figlio. Subito sono cominciati i rilievi del caso e sul posto è giunto anche il pm di turno presso la Procura di Treviso, Mara De Donà. Il magistrato ha preso quindi visione della situazione. Secondo quanto riferiscono i media nazionali, l’uomo si sarebbe ucciso provocandosi un taglio alla gola. Al momento sono pochi i particolari su questo assurdo omicidio-suicidio avvenuto a Castello di Godego. La madre del bimbo, di origini rumene, al momento del dramma sarebbe stata fuori. 

Una famiglia unita

Da quanto si apprende il padre avrebbe lasciato una lettera in cui spiegava i motivi del gesto, che sarebbero da ricondurre proprio allo stato di salute del figlio. Forse non sopportava di vederlo soffire. Secondo quanto riferisce Fanpage in famiglia non vi erano problemi di sorta, neanche economici, anzi chi conosceva la famiglia parla di persone molto unite tra di loro. La madre del bimbo lavora per una cooperativa trevigiana che presa servizi per gli ospedali, il matrimonio con il marito non aveva nessuna crepa. Il padre del bimbo lavorava in un’azienda come montatore di forni e macchine per l’industria alimentare.

Quando è stata raggiunta dalla notizia di quanto accaduto, la madre del bimbo si sarebbe anche sentita male, almeno così riferiscono i colleghi di Fanpage, per cui è stata immediatamente soccorsa. Il pensiero del padre, come si è già detto, sarebbe andato proprio alle condizioni di salute del figlioletto, per il quale i medici non avevano potuto dare speranze di guarigione. 

Sul caso si potranno conoscere sicuramente ulteriori particolari nelle prossime ore, o al massimo nei prossimi giorni. Si tratta di una vicenda molto delicata, anche perché è stato coinvolto un bambino di minore età. Per motivi di privacy preferiamo non rendere noti i nomi delle due vittime. La famiglia e i cittadini di Castello di Godego sono sconvolti dal dolore.

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