Sequestrati 700 mila euro al clan dei Casalesi

Operazione contro la camorra. Sequestrati dalla Polizia ville, bar e beni di Giovanni Apicella, della fazione di Antonio Iovine, del clan dei Casalesi; sequestro record per oltre 700 mila euro

Sequestrati 700 mila euro al clan dei Casalesi

Proprietario di un bar a Frignano e con un diploma di geometra, per gli agenti della Polizia sarebbe il gestore dei beni per conto dei Lanza, che nel paese dell’Agro Aversano sarebbero i rappresentanti del clan dei Casalesi, appartenenti nello specifico alla fazione che fa capo al famigerato “o ninno”, al secolo Antonio Iovine. Sono stati proprio questi beni ad essere oggetto di un sequestro record di oltre 700 mila euro. A finire nel mirino degli investigatori una villa composta da 10 vani e un terreno di oltre 1700 metri quadrati, entrambi ubicati nel comune di Frignano; una vettura Fiat Panda 4×4 e una quota del bar “The prince”.

Ad eseguire il sequestro nella mattinata di martedì, gli uomini della Sezione Accertamenti Patrimoniali della questura di Caserta, a seguito della proposta del questore Giuseppe Gualtieri. Questa proposta ha portato ad un decreto con il quale si dispone il sequestro di prevenzione, funzionale alla confisca, emesso ai sensi della normativa antimafia del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Nel mirino è poi finito Giovanni Apicella, 50 anni, originario di Trentola Ducenta, ma residente a Frignano, ritenuto associato al clan dei Casalesi.

A legare Giovanni Apicella , già indagato per estorsione aggravata, ai beni confiscati è la moglie Maria Rosaria Lanza sorella dei noti fratelli Lanza. Per gli investigatori sono elementi di primo piano nel clan camorristico e nello specifico, appartenenti alla fazione di Antonio Iovine. Secondi gli investigatori Apicella avrebbe gestito i beni dei cognati, una circostanza che al momento della notifica del provvedimento da parte della Polizia, l’uomo ha respinto, affermando di non avere nulla a che fare con le attività dei parenti e che quello che lui possiede è solo il frutto della sua attività imprenditoriale. Nulla di eclatante per quanto riguarda le possidenze. Una casa, un terreno e una vettura, oltre a una quota in quel bar sequestrato anch’esso, che gli consente di sbarcare il lunario. Ma, evidentemente, investigatori e magistrati non la pensano allo stesso modo.

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