Sedicenne suicida: chiesto il rinvio a giudizio dei genitori

La Procura di Forlì ha chiesto il rinvio a giudizio per i genitori di una ragazza che si suicidò lanciandosi dal tetto della scuola; i due sono accusati di maltrattamenti ed istigazione al suicidio

Sedicenne suicida: chiesto il rinvio a giudizio dei genitori

Il 17 giugno del 2014 una ragazza di soli 16 anni pose fine alla sua vita buttandosi dal tetto del Liceo Classico che frequentava, il Morgagni di Forlì; le indagini svolte dalla procura di Forlì hanno messo in luce i motivi che hanno portato la ragazza a compiere il gesto disperato.

Rosita ha lasciato un videomessaggio di 40 minuti registrato con il cellulare, ed alcune lettere alle amiche più care, in cui spiega chiaramente che il suo malessere era nato nell’ambiente familiare. Nel video la ragazza pronuncia parole dure affermando “Mia mamma e mia padre mi hanno reso la vita impossibile. Spero che ci sia giustizia per questa mia morte. Spero che i carabinieri facciano un’ indagine”.

E così è stato. Gli inquirenti hanno indagato e portato alla luce le sofferenze quotidiane vissute dalla ragazza: a Rosita veniva puntualmente ricordato quanto la sua nascita non fosse stata desiderata, veniva mortificata, umiliata, non riceveva affetto nè attenzioni ed era privata di tutto ciò che potesse farle vivere una vita normale.

In tre anni era uscita a stento 3 volte con le amiche in quanto i genitori le vietavano qualsiasi attività sociale che non fosse la scuola, obbligandola “a vivere di studio e in totale solitudine”; le era vietato persino l’accesso ad internet. L’ultimo divieto riguardava un viaggio che Rosita avrebbe dovuto fare in Cina ad agosto: la ragazza, dinanzi all’ ennesimo divieto dei genitori, minacciò di uccidersi.

La reazione dei genitori fu quella di schernire la ragazza: le dissero di farlo così avrebbe posto fine alle sue sofferenze e che senza di lei la loro famiglia sarebbe stata perfetta. Secondo gli inquirenti così facendo, “incitandola e sfidandola” a compiere il gesto, l’avrebbero istigata al suicidio. A suscitare biasimo nei confronti dei due genitori è stato anche il loro comportamento dopo la morte della figlia: Rosita è stata per giorni, nuda, nella cella della camera mortuaria ed a parenti ed amici fu vietato di farle visita. 

Oggi il Procuratore Sergio Sottani e il Pm Filippo Santangelo hanno chiesto che i genitori di Rosita siano rinviati a giudizio per maltrattamenti ed istigazione al suidicio; si attende la decisione del Gup.

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