Una scossa di magnitudo 4.2 è stata registrata all’incirca alle ore 4:13 tra le province di Rieti, Teramo e L’Aquila. La popolazione è subito andata per le strade, trascorrendo tutta la notte fuori dalle proprie case, anche quelle costruite dai soccorsi nei giorni successivi alla tragedia. La scossa, ovviamente, è stata sentita anche da coloro che sono ancora nelle tende.
Secondo i rilevamenti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, il sisma è partito da 14 km di profondità e l’epicentro è stato a 3 km da Campotosto (provincia di L’Aquila) e Amatrice (provincia di Rieti). La terra, dopo la scossa delle 4:13, si è mossa di nuova per via di uno sciame sismico, anche se queste scosse erano di entità inferiore (2.4 la più alta e 1.4 la più bassa).
La prima scossa è stata talmente forte da essere sentita anche nella provincia di Rieti. Ora la Sala Situazione Italia del Dipartimento sta verificando la situazione, insieme alle strutture del Sistema nazionale di Protezione Civile della città.
Fortunatamente, per il momento, non si hanno segnalazioni di danni a persone o cose ad Amatrice ed in altre città colpite dal terremoto nella mattinata. Come indica il sito dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, gli eventi sismici sono durati per più di mezz’ora, tra le ore 4:13 alle ore 4:45.
Le scosse sismiche però non hanno interessato solo il Centro Italia, che è stata una delle zone più colpite nel 2016. Nella serata di ieri, infatti, c’é stata una scossa di magnitudo 3.6 tra la Lombardia ed il Veneto con epicentro la zona di San Zeno di Montagna (in provincia di Verona), con profondità 4 km. Il sisma è stato avvertito in molte città, soprattutto da coloro che vivono vicino alla sponda del lago di Garda o nel capoluogo Veneto.