Si sono svolti ieri a Papiano, in provincia di Perugia, i funerali della donna morta domenica sera di crepacuore dopo ave scoperto che nella casa del fratello e della figlia erano entrati i ladri. La 59enne Giuseppina Ferranti si trovava a cena insieme ai parenti nella serata di domenica quando è scattato l’allarme di casa.
Intorno alle 21:30 è suonato l’allarme a casa della figlia, e Giuseppina è andata a controllare insieme ai parenti, per verificare se c’era un problema all’impianto o se si trattasse di un vero allarme. Una volta arrivati a casa della figlia, in aperta campagna, ha iniziato a squillare anche l’allarme di una casa poco distante, quella del fratello del genero della donna, segnale che forse i ladri stavano colpendo le case della zona a tappeto.
Una volta entrata in casa messa a soqquadro dai ladri, la donna ha avuto un malore fulminante che l’ha uccisa sul colpo. I soccorsi prestati dagli operatori del 118 sono stati unitili, e la sua scomparsa ha lasciato sotto shock l’intera frazione di Papiano, dove la donna era molto conosciuta e benvoluta. Giuseppina lavorava presso la scuola per l’infanzia di Deruta. È caccia ai ladri, forse una banda organizzata, che sono ancora latitanti.
Il sindaco di Marsciano, Francesca Mele, ha espresso “profondo cordoglio e vicinanza” verso la famiglia della donna, mentre il prefetto Antonio Gradone ha convocato un vertice per aumentare la presenza delle forze dell’ordine. “L’attuale organico effettivo di forze dell’ordine è assolutamente insufficiente per un comune che, per la sua estensione e per la presenza di numerose frazioni e nuclei abitati sparsi, è già di suo ben difficile da controllare”, ha commentato il Sindaco, facendo un appello alle autorità preposte perché prendano atto della situazione in cui il paese di trova a causa dei “continui furti“
Presso la parrocchia per l’ultimo addio alla donna erano presenti il marito Romolo ed i figli Laura e Federico attorno ai quali si è stretta l’intera comunità, mentre fuori dalla chiesa si trovava un cartellone con le impronte ed i nomi dei bambini e delle colleghe della scuola per l’infanzia dove Giuseppina lavorava.