Scoperti rifiuti tossici industriali sotto il parco per bambini

Scoperta inquietante a Foggia: in un'area frequentata da bambini nelle vicinanze di un asilo nido, un drone dei Carabinieri ha rilevato la presenza di rifiuti tossici industriali sotterrati abusivamente.

Scoperti rifiuti tossici industriali sotto il parco per bambini

Ha fatto clamore la scoperta di rifiuti tossici industriali in un’area altamente frequentata da bambini piccoli a San Nicandro Garganico, in provincia di Foggia. A rilevare l’inquietante presenza di sostanze nocive e cancerogene è stato un drone dei Carabinieri, durante una ricognizione aerea della zona.

La vicenda ha scaldato gli animi della cittadina, poiché nelle vicinanze della discarica abusiva sorge un asilo nido che ospita quotidianamente bambini molto piccoli, la cui vita rischia di essere messa in grave pericolo dalla presenza di rifiuti tossici sotterrati abusivamente a pochissima distanza da dove giocano tutti i giorni.

La zona è stata immediatamente posta sotto sequestro dal Nucleo operativo ecologico dei carabinieri del Noe, i quali hanno immediatamente avviato le indagini affinché venga fatta luce sui responsabili del disastro ambientale. Oltre all’asilo, nelle vicinanze della zona sorge anche un campo di calcio, anch’esso regolarmente frequentato da ragazzi molto giovani.

L’area è stata dunque ispezionata dagli inquirenti, i quali hanno già fatto procedere agli esami del sottosuolo per stabilire quanto sia inquinato il terreno della discarica, dove i rifiuti tossici sono stati sepolti violando ogni norma di prevenzione in materia di ambiente e salute umana.

Il drone responsabile della raccolta delle prove si è avvalso di “apparecchiatura termografica e iperspettrale atta la rilevamento non visibile“, hanno riferito i carabinieri tramite un comunicato; proprio l’alta tecnologia ha infatti permesso agli inquirenti di raccogliere le prove necessarie a portare alla luce i cumuli di rifiuti tossici seppelliti pochi metri sotto le aree comuni.

Successivamente sono state avviate attività di scavo per determinare la reale natura dei rifiuti. Si tratterebbe secondo i rilevamenti ed i carotaggi di rifiuti solidi urbani in stato di decomposizione oramai avanzato, sebbene vi siano altri materiali non ancora identificati, descritti come “sostanze scure e maleodoranti” di non meglio specificata natura.

Per la categorizzazione di quest’ultima pozza di rifiuti, l’ipotesi più accreditata degli inquirenti è che si tratti di liquami e fanghi industriali di scarto.

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