Scoperta una gara sadica all’Ospedale San Bortolo di Vicenza

Scoperto un gioco sadico ai danni dei pazienti del Pronto Soccorso dell'Ospedale San Bartolo di Vicenza. Una gara che veniva aggiornata tramite Whatsapp. Scattati immediatamente i provvedimenti disciplinari

Scoperta una gara sadica all’Ospedale San Bortolo di Vicenza

E’ difficile da credere, ma sembra proprio che fosse un gioco sadico ai danni dei malati quello che si sarebbe svolto mesi fa presso il Pronto Soccorso dell’ospedale San Bartolo di Vicenza. Mesi fa il direttore del Pronto Soccorso, messo davanti a questi inquietanti retroscena, decide di denunciare l’accaduto alla direzione dell’ospedale.

Secondo quanto si legge nella denuncia, alcuni medici ed infermieri avrebbero fatto a gara sull’uso e il numero delle cannule introdotte nelle vene dei poveri malcapitati pazienti. Questo gioco macabro, attribuiva un punteggio più o meno alto a seconda della grandezza dell’ago cannula inserito nel paziente. E veniva costantemente aggiornato tramite una chat di Whatsapp.

Il Prof. Vincenzo Riboni, Direttore del Pronto Soccorso dell’Ospedale San Bortolo, è un medico che non si è mai risparmiato. Infatti, fino a qualche anno fa è stato in Africa a combattere il virus ebola. Venuto a conoscenza dei fatti è stato il primo a voler fare chiarezza a tutela dei pazienti del suo reparto, così come di quei tanti medici ed infermieri che mai si sarebbero sognati di partecipare ad una gara di tal genere.

Secondo quanto confermato dallo stesso Direttore, i fatti sarebbero accaduti nel dicembre scorso ma, solo dopo le dovute indagini da parte delle Direzione ospedaliera, di recente sono stati emessi due provvedimenti disciplinari, che riguarderebbero due dipendenti sugli otto coinvolti. Nei pazienti della struttura c’è incredulità, indignazione e sdegno per l’accaduto, mentre i sindacati degli infermieri fanno sapere che è stato un caso montato mediaticamente, poichè le accuse mosse sono risultate essere infondate dopo la conclusione delle indagini svolte per ben cinque mesi.

Ma la cosa non finisce qui. Il Presidente della Regione Zaia ci vuol vedere chiaro e non si accontenta dei risultati delle indagini fatte dalla Direzione Ospedaliera, promettendo di richiedere un intervento del Tribunale di Vicenza per accertare la verità, oltre che colpe e responsabilità.

Continua a leggere su Fidelity News