Scoperta tratta delle donne tra Italia e Nigeria: 7 arresti

La Squadra Mobile di Roma ha smantellato un'organizzazione dedita alla tratta di giovani donne a fini di prostituzione che operava tra la Nigeria e l'Italia. Le indagini hanno scoperto che la rotta passava per la Libia; 7 arresti.

Scoperta tratta delle donne tra Italia e Nigeria: 7 arresti

Dalle indagini della Squadra Mobile della Questura di Roma sono emerse storie agghiaccianti, una delle quali parla di una prostituta nigeriana che, rimasta incinta di un ‘cliente’, è stata costretta ad abortire con un cocktail di farmaci ed alcool. Questa è solamente una delle tante storie, molto simili tra di loro ma non per questo meno cruente, che sono venute a galla durante le indagini.

L’organizzazione criminale che è stata sgominata prelevava le donne in Nigeria e poi, attraverso i canali libici, poco sorvegliati a causa dell’instabilità politica, arrivavano indisturbate fino in Sicilia dove venivano prese in consegna dai loro aguzzini e costrette a prostituirsi nella città di Roma.

A seguito dell’indagine svolta dalla Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, sono state consegnate sette ordinanze di custodia cautelare in carcere: si tratta di emigrati, responsabili dei reati di associazione a delinquere finalizzata al reclutamento, all’induzione ed allo sfruttamento della prostituzione, anche minorile, nonché procurato aborto in persona non consenziente e rapina.

La cosca criminale era gestita da una donna, che prendeva accordi con le giovani donne per andare a ‘lavorare’ in Italia e, una volta qui, si trovavano di fronte alla realtà che, invece, era ben diversa da quello che si aspettavano. Le ragazze arrivavano in Italia tramite i barconi che approdano a Lampedusa, dopo aver aspettato alcuni giorni in una delle ‘connection house’ disseminate un po’ ovunque lungo la costa libica.

Prima della partenza, però, le ragazze venivano sottoposte ad una specie di rito woodoo e, sfruttando un misto tra paura e superstizione, le ragazze erano costrette a giurare fedeltà alla donna e si impegnavano a lavorare per poter restituire i soldi del viaggio: da quell’istante erano alla mercé dell’organizzazione criminale. E’ stato accertato, inoltre, che le ragazze venivano costrette a prostituirsi nell’hinterland romano, precisamente nella zona nord.

Tutti gli arrestati, tra i quali uno era già in carcere a Civitavecchia, ora soggiornano nel carcere di Rebibbia.

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