Un’operazione complessa, denominata “Company back to life”, ha permesso alla Guardia di Finanza di Popoli Terme di smascherare una frode milionaria ai danni del bilancio dello Stato e dell’Unione Europea, legata al mal utilizzo dei fondi pubblici, incluso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). La frode, del valore complessivo di 9 milioni di euro, comprendeva un danno diretto di 6 milioni di euro già percepiti illecitamente, mentre i finanzieri sono riusciti a bloccare ulteriori 3 milioni di euro prima che venissero erogati.
Le due linee di finanziamento truffate
L’indagine ha portato alla luce due distinte operazioni di finanziamento sfruttate in modo fraudolento: Sostegno alle imprese esportatrici in difficoltà: Questa linea di finanziamento, destinata alle imprese colpite dalla crisi degli approvvigionamenti legata a Ucraina, Russia e Bielorussia, aveva già visto l’erogazione di 4,5 milioni di euro su un totale di 6 milioni. Il tempestivo intervento della Guardia di Finanza ha permesso di bloccare l’erogazione dei restanti 1,5 milioni. Transizione digitale ed ecologica (Pnrr): La frode mirava a ottenere 3,1 milioni di euro attraverso richieste di agevolazioni per interventi destinati alla modernizzazione digitale e alla sostenibilità ambientale. Grazie alla collaborazione con Simest Spa, l’erogazione è stata fermata in tempo.
L’intervento della Guardia di Finanza e i sequestri
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Pescara, hanno portato all’emissione di un decreto di sequestro preventivo per equivalente del valore di 2,27 milioni di euro. Sono stati sequestrati conti correnti, automezzi, moto e quote societarie di due imprese coinvolte nella frode, entrambe con sede a Pescara. L’indagine ha evidenziato come alcune aziende “dormienti” o inattive, per rendersi ammissibili ai bandi di finanziamento, avessero improvvisamente ripreso attività producendo documentazione contabile e fiscale falsa.
Queste manovre fraudolente erano finalizzate a ottenere i fondi europei gestiti da Simest Spa, una società attiva dal 1991 nel sostegno alla crescita delle imprese italiane attraverso l’internazionalizzazione. Un danno contenuto grazie all’intervento tempestivo L’azione rapida dei finanzieri ha consentito di: Bloccare l’erogazione di 4,5 milioni di euro approvati ma non ancora liquidati; Recuperare oltre 2 milioni di euro tramite sequestri preventivi; Cautelare il bilancio nazionale e comunitario, evitando ulteriori appropriazioni indebite.
La collaborazione interregionale
L’operazione non si è limitata all’Abruzzo: le ramificazioni delle realtà aziendali coinvolte si estendevano anche nel Lazio e nelle Marche, rendendo il caso di portata interregionale. L’impegno della Guardia di Finanza, quale Corpo di polizia specializzato a tutela delle risorse pubbliche, inclusi i fondi del Pnrr, rappresenta un’unicità del nostro Paese rispetto agli altri Stati membri. La collaborazione con la Procura della Repubblica di Pescara e Simest Spa è stata decisiva per disvelare e contrastare violazioni che ledono gli interessi economici e finanziari sia dell’Italia che dell’Unione Europea», si legge in una nota ufficiale. L’operazione “Company back to life” ha dimostrato ancora una volta l’importanza della vigilanza e della collaborazione istituzionale per salvaguardare risorse destinate al rilancio del Paese.