Bardonecchia, una tranquilla località montana in provincia di Torino, è stata teatro di una disgrazia nella notte dell’11 luglio. Un giovane di 27 anni, impiegato presso il rifugio Scarfiotti, ha perso la vita scivolando nelle acque gelide di un lago situato nei pressi del rifugio.
Il ragazzo, secondo le ricostruzioni, sarebbe scivolato lungo la riva del lago, cadendo in acqua e battendo fortemente la testa. Purtroppo, il colpo subito e le basse temperature dell’acqua hanno fatto sì che il giovane non avesse scampo. Le temperature minime nella zona di Rochemolles, dove è avvenuto il sinistro, si aggirano attualmente tra i 7 e i 10 gradi. La permanenza prolungata nelle acque gelide del lago ha provocato una grave ipotermia, risultata poi fatale.
L’allarme è stato dato dai gestori del rifugio Scarfiotti, che hanno trovato il giovane privo di vita nel lago. Immediatamente, sono intervenuti il soccorso alpino e speleologico e l’eliambulanza. Tuttavia, le avverse condizioni meteorologiche hanno impedito all’elicottero di proseguire la missione, costringendolo a tornare indietro. Nonostante i tentativi di rianimazione effettuati dai soccorritori sul posto, per il ragazzo non c’è stato nulla da fare: lo stato di ipotermia era ormai troppo avanzato.
Sul luogo della vicenda sono poi giunti anche i vigili del fuoco, i sommozzatori, i carabinieri e la guardia di finanza per le operazioni di polizia giudiziaria. La polizia di Bardonecchia ha avviato un’indagine per chiarire ulteriormente le circostanze dell’episodio.
Il fatto ha sconvolto la piccola comunità montana di Bardonecchia, dove il giovane era conosciuto e benvoluto. La triste vicenda mette in evidenza i pericoli che possono nascondersi anche in ambienti apparentemente tranquilli e familiari, ricordando l’importanza della prudenza e delle misure di sicurezza in montagna. È fondamentale promuovere una maggiore e responsabile consapevolezza su tutti i rischi legati all’ambiente montano, per prevenire situazioni simili in futuro.