Scandalo Affittopoli: la onlus Viva la Vita sfrattata

La storica associazione Viva la Vita onlus, che assiste i malati di sla, travolta dallo scandalo Affittopoli, rischia di essere sfrattata e di chiudere per sempre. La protesta dei familiari in Campidoglio e le parole del neo commissario Tronca

Scandalo Affittopoli: la onlus Viva la Vita sfrattata

L’ultima ingiustizia si è verificata nel pieno centro di Roma, a due passi da Città del Vaticano, nel prestigioso quartiere Prati dove l’associazione onlus Viva la Vita, che si occupa di sclerosi laterale amiotrofica, sembra essere finita – suo malgrado – nello scandalo di Affittopoli e rischia di essere sfrattata dai locali appartenenti al Comune di Roma.

Viva la Vita è una onlus che assiste volontariamente i malati di sla e che nel corso degli anni è diventata un punto di riferimento importantissimo per molte famiglie. La sede non è grandissima, sono appena 60 metri quadrati e l’associazione paga un affitto pari a 270 euro al mese, cifra, che ribadiscono dall’associazione, è stata pattuita con il Comune di Roma.

E nonostante fossero sempre stati regolari nel pagamento degli affitti, nel 2015 è arrivata la richiesta di sfratto, iniziativa che peraltro il Comune ha preso anche per altre associazioni. Viva la Vita forse oggi paga il fatto di non aver fatto ricorso, ma di aver seguito le indicazioni date da un alto funzionario del Comune capitolino. Infatti alla loro porta dopo un anno dall’invio dello sfratto si è presentata la Polizia e tra meno di un mese dovranno necessariamente abbandonare i locali.

Dall’associazione fanno sapere che sarebbero lieti di andar via qualora il Comune, il settore del sociale, la sanità e la Regione fossero in grado di offrire ai malati di sla, ciò che l’associazione fa attualmente. Se le istituzioni preposte a tale scopo dessero i servizi adeguati ai malati di sla, che l’associazione è costretta a dare poichè inesistenti, non avrebbe più senso per loro avere una sede associativa.

Ricordiamo che la onlus Viva la Vita assite ben 250 persone affette da sla. Le famiglie hanno protestato in Campidoglio, dove il neo commissario Tronca le ha ricevute e ha dichiarato che probabilmente l’associazione potrà continuare ad erogare i servizi ai malati di sla proprio da quegli stessi locali.

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