Scampia: linciato e buttato in un cassonetto perché accusato ingiustamente di pedofilia, salvato dalla polizia

Un uomo è stato picchiato dalla folla e gettato in un cassonetto perché accusato di pedofilia nei confronti dei nipoti. La polizia lo salva e conferma che non ci sono stati abusi sessuali sui bambini, ma ferite sulle quali stanno indagando.

Scampia: linciato e buttato in un cassonetto perché accusato ingiustamente di pedofilia, salvato dalla polizia

Una folla inferocita si è accanita contro un uomo a Scampia, colpendolo con calci e pugni ed arrivando persino a gettarlo in un cassonetto, perché ritenuto un pedofilo. La scena, ripesa anche da diversi telefonini dei presenti, si è svolta ieri davanti alle Vela Celeste in una delle zone più notoriamente povere e disagiate di Napoli.

L’uomo è stato salvato dal linciaggio della folla solo grande all’arrivo dei Carabinieri, che hanno poi indagato per chiarire quanto accaduto. Pare che la vittima dell’aggressione sia lo zio di tre bambini che sono stati recentemente allontanati dai genitori, e che il gruppo di assalitori, tra cui alcuni parenti della famiglia, abbia attaccato lo zio accusandolo di aver molestato i bambini.

Una violenza sessuale che, secondo i riscontri dei dottori sui tre minori, non sarebbe in realtà mai avvenuta, come conferma la polizia smentendo anche alcune voci della prima ora che dicevano che l’uomo era stato sorpreso sul fatto con i bambini. Sono stati invece riscontrati sui minori diversi lividi, sulla cui origine le autorità stanno indagando.

L’intricata vicenda avrebbe avuto inizio venerdì sera quando i genitori dei minori, il padre 36enne e madre 28enne, sono stati accerchiati e picchiati da alcuni loro parenti e vicini di casa, che li hanno accusati di violenza nei confronti dei figli. Dopo l’aggressione, interviene la polizia che accompagna la coppia in ospedale ed affida i bambini ai servizi sociali per le cure mediche, dalle quali non risulta alcuna traccia di abusi sessuali, ma diverse ecchimosi.

Sabato lo zio dei bambini si sarebbe avvicinato alla casa dei parenti, per ritrovarsi accerchiato e picchiato a sua volta, complice il tam tam sui social che lo additava come pedofilo colto in flagranza di delitto. Una settantina circa le persone intervenute per il linciaggio dell’uomo, al quale ha messo fine la polizia.

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