Nell’ospedale Sandro Pertini di Roma è stata chiusa l’Unità per la sterilità a causa di uno scambio di embrioni. La decisione è stata presa dal direttore generale della Asl Roma B, Vitaliano De Salazar, dopo aver aperto un indagine per capire cosa ha determinato lo scambio degli embrioni.
Il fatto è accaduto il 4 dicembre del 2013, quando alcune coppie si sono recate all’ospedale Pertini per sottoporsi al trattamento della fecondazione assistita e all’inizio i risultati sembrano buoni, tanto che una delle madri rimane incinta dopo due settimane dalla terapia. Tutto procede bene e la donna viene sottoposta a vari esami e test clinici di routine, ma la gioia di aspettare due gemelli finisce ben presto, perché ,dopo un test genetico all’ospedale Sant’Anna di Roma, si viene a scoprire che i profili genetici dei nascituri non corrispondono a quelli dei genitori, ma a quelli di un’altra coppia che si era sottoposta alla fecondazione nella medesima struttura ospedaliera. A questo punto ci sono due coppie coinvolte nella vicenda e anche all’altra madre è probabile che siamo stati impiantati embrioni sbagliati.
Le reazioni di sconcerto non si sono fatte aspettare, perché è da capire se l’errore è accaduto anche altre volte. La Direzione Generale del Sandro Pertini ha fatto immediatamente un comunicato in cui rassicura tutte le coppie che hanno usufruito della struttura per la fecondazione, affermando che, se fosse verificato l’errore, si tratterebbe solo di un fatto isolato. Mentre i genitori coinvolti nello scambio di embrioni avranno tutto il supporto e l’assistenza necessaria.
Il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha istituito una commissione per le indagini presieduta dal genetista e rettore dell’Università di Tor Vergata, Giuseppe Novelli, che si riunirà lunedì pomeriggio per esaminare il caso. Zingaretti afferma di aver fiducia negli esperti che fanno parte della commissione, i quali saranno in grado di capire quale è stato lo sbaglio nell’iter eseguito per la procedura di fecondazione assistita.
Ci sarà anche un’ispezione del Ministero della Salute presso il Sandro Pertini che dovrà verificare il rispetto delle normative previste dalla legge e il percorso seguito nell’Unità per la sterilità.
Intanto la donna coinvolta nella vicenda continua a portare avanti la sua gravidanza e se da una parte c’è la gioia di diventare finalmente madre, dall’altra c’è anche la rabbia nel sapere che i due gemelli non sono figli suoi. E’ una situazione difficile da affrontare.