Savona, prete assume droga mentre si trova in gita con gli studenti, il vescovo: "Non ci sono stati danni a terzi"

I fatti si sono verificati nel mese di giugno, periodo nel quale il religioso ha avuto il ruolo di supplente presso la scuola media Ollandini di Alassio.

Savona, prete assume droga mentre si trova in gita con gli studenti, il vescovo: "Non ci sono stati danni a terzi"

A Genova si è verificata una vicenda che deve portare a fare delle riflessioni. La situazione è avvenuta nel mese di giugno e riguarda un prete che ha accompagnato dei giovani studenti in gita e, in quel viaggio, ha assunto droga. Il prete ha ricoperto il ruolo di supplente presso la scuola media Ollandini di Alassio e, al momento, il parroco sta seguendo un programma di riabilitazione.

Sono arrivate le parole del vescovo che ha voluto dare delle rassicurazioni affermando: “Non ci sono stati danni a terzi”. Di conseguenza è arrivata la sospensione dagli incarichi pastorali per il prete della diocesi di Albenga e, nel corso del viaggio, ha avuto un malore per aver assunto la droga nel corso della gita a Cremona in compagnia degli studenti.

Le parole del vescovo

Il prete ha ricevuto i soccorsi ed è stato portato immediatamente in ospedale dagli studenti dei quali lui aveva la responsabilità. C’è stata la massima riservatezza dal mese di giugno fino a oggi, in quanto è iniziato a circolare lo scandalo ed è stato un interrogatorio nei confronti dello stesso vescovo chiamato a chiarire come sono andati i fatti.

E’ stato avviato un programma terapeutico e riabilitativo per il parroco e il vescovo di Albenga-Imperia è intervenuto in merito alla vicenda attraverso queste dichiarazioni: “Il soggetto è stato ripreso da me, abbiamo parlato e concordato un piano terapeutico e di recupero, devo dire che è molto collaborativo”.

Il monsignor Borghetti è rimasto stupito che la vicenda sia venuta a galla solamente dopo quattro mesi ma ha voluto chiarire le cause che hanno portato al malore del prete. Queste sono le parole del vescovo: “Preferisco parlare di malore conseguente all’assunzione di sostanze stupefacenti, piuttosto che di overdose”. Infine il vescovo ha fatto notare che, rispetto alla possibilità che la sospensione sia definitiva o temporanea, la decisione dipenderà dall’esito del percorso di recupero.

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