Ennesimo caso di femminicido-suicidio, quello avvenuto a Casanova Lerrone, in provincia di Savona. E’ qui che Jessica Novaro, 29anni, commessa in un supermercato di Toirano, è stata colpita in petto da un proiettile scagliato dal suo patrigno. La ragazza è riuscita a camminare diversi metri fuori dall’abitazione in cui è avvenuto lo sparo, nel tentativo di chiedere aiuto ai vicini, ma è spirata nella piazza del paese, in una pozza di sangue.
Ora sappiamo che Jessica diceva” Non respiro, aiuto!” ma i passanti, pensando che si trattasse di un malore da Covid, hanno chiamato immediatamente i soccorsi. Nonostante l’arrivo dell’ambulanza della Croce Bianca, purtroppo, la ragazza non ce l’ha fatta. Corrado Testa, il suo aguzzino, avendo capito di aver ucciso Jessica, ha urlato: “Cosa ho fatto!”, sparandosi alla testa con la stessa pistola calibro nove che aveva utilizzato per uccidere la ragazza.
Il movente: il tentativo di Jessica di difendere la madre in una lite col Testa
Maria e Corrado vivevano in uno degli alloggi di una palazzina a tre piani. Al piano sottostante, invece, Jessica viveva con i nonni materni. La ragazza sapeva che la madre doveva incontrarsi con Testa, col quale aveva frequenti litigi, e sapeva anche che la fine della loro relazione non era facile. L’uomo non accettava che la Donzella pensasse di voler chiudere la relazione. In base a quanto si è ricostruito dal racconto ai carabinieri effettuato dalla madre della vittima, comprensibilmente sotto choc, sembra che, durante il colloquio, Corrado si sia infuriato e abbia estratto la pistola, minacciando Maria.
La situazione si è fatta ancora più tesa e quando ha capito che stava per degenerare, Jessica si è lanciata per fare da scudo alla madre. Il colpo l’ha colpita all’addome. Jessica soffriva di una patologia relativa alla scarsa coagulazione del sangue e l’emorragia l’ha stroncata in pochi minuti. Prima,, però, è riuscita a raggiungere la porta, aprirla e urlare. Nel frattempo l’uomo si è sparato alla tempia. Raggiunta dai vicini, Maria Donzella ha potuto solo assistere all’agonia della figlia. Il Testa era vedovo dal 2011, quando perse la moglie per un incidente agricolo.