Sassari, un ragazzo di 14 anni perde la vita alla fermata dell’autobus

Come ogni mattina, un ragazzo di 14 anni di Ittiri si recava alla fermata dell'autobus per andare al Liceo scientifico di Sassari ma, questa mattina, la corsa per il posto sul mezzo pubblico gli è costata la vita.

Sassari, un ragazzo di 14 anni perde la vita alla fermata dell’autobus

Antonio Meloni è il nome del giovane studente che questa mattina è morto perché investito da un autobus dell’Arst a Ittiri, il paese dove il ragazzo viveva, e dove ogni mattina prendeva l’autobus per recarsi al Liceo scientifico “Giovani Spano”, di Sassari. Dalle prime ricostruzioni è emerso che il giovane sarebbe caduto in mezzo alla calca degli altri studenti che, come ogni mattina, cercavano di prendere un posto sul mezzo pubblico, per non restare in piedi. La caduta l’avrebbe poi fatto finire sotto il mezzo pubblico.

Al momento dell’accaduto, i ragazzi insieme ad Antonio hanno subito avvisato l’autista di fermare il mezzo per cercare di liberare l’amico, finito sotto l’autobus: stando alle parole dei testimoni, il conducente ha agito prontamente, ed i soccorsi sono arrivati immediatamente sul posto ma, purtroppo, per il ragazzo non c’era più niente da fare.

I carabinieri della compagnia di Alghero, accorsi sul luogo dell’incidente hanno cercato di ricostruire la dinamica dell’accaduto: infatti, al momento dell’incidente, il veicolo procedeva a bassa velocità. Il conducente del mezzo lavorava per l’azienda di trasporti da ormai dieci anni e, all’arrivo dei carabinieri, è stato portato in caserma per verificare le sue condizioni psicofisiche al momento dell’incidente. A quanto pare, il veicolo, un autobus Mercedes di circa sette anni, avrebbe colpito il ragazzo lateralmente mentre giungeva alla fermata: per questo motivo, è stato posto sotto sequestro, in attesa dell’autopsia sul corpo del ragazzo, prevista per domani.

Il direttore generale della compagnia di autobus Arst, Carlo Poledrini, ha dichiarato che l’incidente è stato purtroppo una brutta fatalità, e che loro insieme alle forze dell’ordine cercheranno di fare chiarezza riguardo alla dinamica dell’incidente. L’incidente ha scosso tutti i dipendenti dell’azienda di trasporti che si sentono molto vicini alla famiglia del ragazzo, esprimendo la loro vicinanza e le loro più sentite condoglianze.

Il direttore ha anche affermato che, molto spesso, alle fermate dell’autobus dove sono presenti molti studenti, accade molto spesso che i ragazzi cerchino di avvicinarsi il più possibile alle porte del mezzo pubblico per cercare un posto a sedere e non rimanere in piedi durante il tragitto verso scuola, anche se gli autisti di mezzi li invitano a non accalcarsi in quel modo alle porte dell’autobus. Secondo il direttore Poledrini, il ragazzo potrebbe essere inciampato sul marciapiedi o potrebbe essere scivolato, oppure potrebbe essere rimasto indietro mentre seguiva l’autobus.

Il commento del direttore in merito a questa tragedia è stato poi confermato anche da alcuni testimoni, che hanno riferito di altri incidenti avvenuti nel passato. Ma di questa opinione non è il segretario regionale della Filt Cgil, Arnaldo Boeddu, che ha dichiarato che questo incidente si poteva benissimo evitare, visto che più volte è stata segnalata questa situazione non solo alla fermata di Ittiri, ma anche in altre fermate.

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