Sassari, il sindaco di Bultei rimane in carica e non si dimette

Il sindaco di Bultei ha deciso di non mollare e ha ritirato le dimissioni. L'attentato che ha quasi devastato la sua casa è stato chiaro, ma nell'assemblea che sostiene i sindaci emerge coraggio e solidarietà per andare avanti

Sassari, il sindaco di Bultei rimane in carica e non si dimette

Il sindaco di Bultei Francesco Fois, durante l’assemblea con 300 sindaci sardi convocati dall’Anci nel suo paese, ha deciso di non gettare la spugna, dopo l’attentato che ha provocati diversi danni alla sua casa, e ha detto: “Non mi dimetto, ci ho riflettuto e ho deciso di restare”.

L’assemblea ha voluto dimostrare alle istituzioni nazionali e regionali che i sindaci non devono essere lasciati soli, e per questo motivo è stata avanzata una nuova richiesta di un vertice urgente in Sardegna da tenere tra il ministro Angelino Alfano, i rappresentanti della Regione e gli amministratori locali.

Ecco cosa ha aggiunto Francesco Fois: “Dobbiamo rialzarci e continuare la nostra strada. Non chiediamo la scorta, siamo sindaci non sceriffi, vogliamo essere ascoltati: questo territorio vastissimo per esempio, è stato lasciato senza un presidio dei Carabinieri, più tardi abbiamo avuto la chiusura di tante scuole, infine sono stati attaccati i presidi sanitari. Si devono riequilibrare i territori a seconda delle necessità, così non si può andare avanti”.

Dal 2010 sono stati oltre 100 gli attentati e le intimidazioni agli amministratori sardi, molti dei quali eseguiti a Bultei, e Giampaolo Marras, sindaco di Ottana, è tra i più agguerriti sostenitori nelle richieste allo Stato di strumenti adatti per governare. Anche l’assessore regionale agli Enti Locali Cristiano Erriu ha sottolineato che l’isola ha un triste record di attentati agli amministratori in Italia, e sostiene che occorre unione, risorse e molta prevenzione.

I discorsi sono stati ben accolti dai 300 sindaci presenti, e solo Francesco Manconi, sindaco di Bolotana, è risultato l’unico che domani ufficializzerà le dimissioni poiché impossibilitato a dare ai cittadini una risposta adeguata sulla tari.

“Siamo diventati gabellieri e non possiamo più programmare”, ha spiegato. Il presidente dell’Anci Sardegna Piersandro Scano ha concluso: “E’ chiaro che bisogna avere risposte altrimenti ci costringeranno a gettare la spugna. Chiedo alla Regione come primo atto di rinviare i conguagli Abbanoa al 2016 e di intervenire sulla Tari incidendo sui costi di conferimento. I cittadini sardi non ce la fanno più”.

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