Sara Pedri, reparto di ostetricia dopo l’addio al primario: "ora siamo sereni"

Dopo la cacciata del primario Saverio Tateo, nel reparto di ostetricia dell'ospedale Santa Chiara di Trento tornata la serenità. Intanto di Sara Pedri non si hanno più notizie dal 4 marzo scorso.

Sara Pedri, reparto di ostetricia dopo l’addio al primario: "ora siamo sereni"

Di Sara Pedri non si hanno più notizie dal 4 marzo scorso, giorno della sua scomparsa, e da allora sono cambiate molte cose nell’unità operativa di ostetricia e ginecologia nella quale la brillante e giovanissima dottoressa lavorava.

A seguito delle indagini che lo riguardano, il primario Saverio Tateo  ha dovuto abbandonare l’ospedale di Trento. Dal diario della stessa Sara e dale testimonianze fornite dagli infermieri, proprio Tateo e la sua vice avevano reso la vita in corsia infernale.

Le parole del nuovo primario

Il nuovo primario, Fabrizio Taddei, ha spiegato che la qualità del reparto è data da grandi professionisti che lavorano in squadra e che nell’ospedale non c’era un deterioramento dal punto di vista assistenziale. Anche la viceprimaria Liliana Mereu, che secondo le testimonianze degli infermieri, contribuiva a creare un clima tossico e di paura sull’ambiente di lavoro, è stata trasferita a presso una nuova struttura operativa.

La donna, in una particolare occasione, aveva preso a schiaffi e umiliato Sara Pedri in sala operatoria,  davanti a tutti, intimandole di lasciare il reparto. Taddei, nuovo primario, per ora ha voluto tenersi lontano dai riflettori, dividendosi tra Roverto e Trento. Taddei ha spiegato che all’inizio si respirava aria di grande tensione e tristezza, soprattutto  per quanto si continuava a leggere sui media e per il destino toccato a quella giovane professionista.

Adesso, dice, sono tutti un pò più sereni, senza che lui abbia dovuto fare grossi interventi, dal momento che dove ci sono validi elementi, il reparto funziona. Nel reparto, afferma, tutti collaborano molto bene e i turni, nonostante Tateo e Mereu non si siano più, sono stati comunque coperti, garantendo riposi e ferie.

Fortunatamente non ci sono state ripercussioni sui pazienti: nessuna attesa o ritardo, con la riorganizzazione dell’oncologia insieme al dottor Taddei. Insonma, una serenità ritrovata nonostante i turni importanti,  con medici, banditi dalle sale operatorie dalla vecchia gestione, che possono fare nuovamente il loro lavoro.

Continua a leggere su Fidelity News