Sant’Andrea, indagata la madre del piccolo Mirò, forse morto per metadone

Indagata la mamma del piccolo Mirò, il bambino di Sant'Andrea. Dalle indagini si sospetta che la morte del piccolo sia avvenuta per metadone, non per una meningite fulminante. L'esito è stato dato dai rilievi effettuati sulla salma

Sant’Andrea, indagata la madre del piccolo Mirò, forse morto per metadone

A Sant’Andrea a distanza di quasi sei mesi dalla morte del piccolo Mirò nuove verità emergono e spostano i sospetti sulla mamma del piccolo. Infatti, secondo i risultati dei rilievi effettuati dagli inquirenti sulla salma del piccolo, risulta che il bambino è stato drogato, forse piangeva a dirotto per l’effetto del metadone, perdendo la vita poco dopo per overdose. Il verdetto è chiaro, la morte del bambino è sopraggiunta per assunzione di sostanze stupefacenti, sia la mamma che il fidanzato Sacha sono indagati per omicidio colposo.

L’inchiesta è condotta dal sostituto procuratore della Repubblica di Genova Alberto Lari, sostiene che la coppia, visto che era tossicodipendente, aveva fatto ingerire al piccolo Mirò della droga per farlo stare zitto. Dal racconto che la madre aveva fatto il 31 Ottobre 2013, data della morte del bambino, il piccolo Mirò era stato trovato esanime sul letto, vani furono i tentativi del 118 per rianimare il bambino. La prima diagnosi sulla morte del piccino era stata di meningite fulminante, ma adesso l’esito degli esami eseguiti sulla salma dicono tutto il contrario. I primi risultati dell’autopsia, eseguita dal medico legale Alessandro Bonsignore, avevano rilevato una malformazione cardiaca che portava a considerare la morte del bambino come naturale. Solo quando i medici hanno esaminato l’esito degli esami tossicologici avevano capito che la causa della morte del bambino era ben diversa.

Un’indagine più accurata porta alla scoperta che la coppia è tossicodipendente ed è sotto terapia presso l’usl, quindi il metadone è una sostanza di cui dispongono frequentemente. Che il bambino abbia ingerito una sostanza come il metadone o simile ad essa è fuori dubbio, adesso sta alle indagini portare alla luce se a dare la sostanza sia stata la coppia o se il piccolo avesse bevuto il farmaco casualmente da un flacone. Intanto alla coppia è stato tolto anche l’altro bambino, che è stato affidato a una struttura protetta, proprio questo provvedimento fa riflettere sulla condizione del piccolo Mirò prima di morire: la mamma avrebbe dovuto metterlo in salvo prima della disgrazia, avrebbe forse dovuto rendersi conto molto prima di non essere in gradi di badare al piccolo.

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