Saman Abbas, una riunione di famiglia per organizzare l’omicidio: "Dobbiamo farla a pezzi"

Nuovi e crudeli dettagli emergono sulla triste fine di Saman Abbas, la 18enne di Novellara vittima di un'esecuzione decisa dalla sua stessa famiglia perché non voleva piegarsi al loro volere

Saman Abbas, una riunione di famiglia per organizzare l’omicidio: "Dobbiamo farla a pezzi"

Nell’ambito degli accertamenti ordinati dal Tribunale del Riesame di Bologna sono emersi nuovi sconcertanti dettagli sulla morte di Saman Abbas, la 18enne di Novellara (comune in provincia di Reggio Emilia) uccisa perché aveva rifiutato un matrimonio combinato con un cugino pakistano molto più grande di lei. Innamorata di un suo coetaneo, anche lui pakistano ma residente in Italia come lei, Saman era scappata dalla comunità protetta dove si trovava per tornare in famiglia.

Lo aveva fatto “irretita” da un messaggio-trappola della madre, che le aveva chiesto di tornare perché avevano cambiato idea: avrebbero fatto come voleva lei e non l’avrebbero costretta a sposare un cugino molto più grande di lei e a partire per il Pakistan. Ma non era vero, perché tornando in quella casa, dalla sua stessa famiglia che aveva denunciato mesi prima, Saman Abbas ha di fatto segnato la sua condanna a morte.

Saman Abbas, il fratello racconta nuovi dettagli del suo omicidio

A raccontarlo, rivelando al contempo dettagli troppo orribile per essere attribuiti a degli esseri umani, è stato il fratello minore di Saman, che attualmente si trova in una comunità protetta ed è stato più volte sentito dai giudici. Stando a quanto racconta l’adolescente – unico familiare della famiglia Abbas ad essere rimasto in Italia – l’omicidio della sorella era stato già pianificato dal giorno precendente.

Con una riunione di famiglia che vedeva coinvolti anche i cugini e gli zii sia materni che paterni, si era deciso che Saman doveva essere uccisa e poi fatta a pezzi per evitare che il suo corpo venisse mai ritrovato. La riunione in questione si sarebbe svolta il pomeriggio del 30 aprile nella casa degli Abbas a Novellara; erano presenti anche lo zio Danish Hasnain – che avrebbe avuto una parte attiva nell’esecuzione – e diversi cugini. Nella stessa occasione erano state decise anche le modalità di occultamento del cadavere.

Era previsto infatti che dopo la morte, avvenuta quasi certamente per strangolamento, Saman sarebbe stata smembrata e le membra gettate a Guastalla, paese a dieci chilometri da Novellara, vicinissimo alle anse del Po. Il fratello della ragazza ha rivelato che lo zio Danish ha detto: “Io faccio piccoli pezzi e se volete porto anch’io a Guastalla, buttiamo là, perché così non va bene”.

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