Salvatore Garau vende una scultura invisibile per 15mila euro

L'artista sardo Salvatore Garau ha venduto all'asta a Milano una scultura invisibile per 15mila euro. "Mi domando perché abbia sollevato tante discussioni", commenta l'autore, "è una cifra irrisoria se paragonata ad alcuni NFT".

Salvatore Garau vende una scultura invisibile per 15mila euro

Ha fatto discutere il mondo dell’arte e non solo la vendita all’asta di una delle ultime opere di Salvatore Garau. L’artista di origini sarde ha infatti recentemente partecipato con la sua scultura “IO SONO” ad un’asta online organizzata da Art-Rite di Milano. Fino a qui la notizia non è particolarmente degna di nota, se non si considera la natura dell’opera venduta dall’artista.

“IO SONO” è infatti una “statua invisibile”, e all’acquirente che ha vinto l’asta arriverà solamente il certificato di autenticità dell’opera. La base di asta per il lotto in questione era di seimila euro, ma alla fine delle offerte il prezzo è arrivato a 15mila euro.Mi sono domandato perché il mondo dell’arte e non solo si sia scandalizzato per la vendita all’asta di una delle mie sculture invisibili”, dice Garau.

Sinceramente ritengo che si tratti di una cifra irrisoria se paragonata ad alcuni NFT o sculture vendute per milioni di dollari”, ha commentato l’artista, facendo riferimento all’arte digitale venduta online che a sua volta esiste solo in forma di pixel o video, ma non fisicamente. Ad oggi, l’opera NFT più costosa mai venduta è “Everydays – The First 5000 Days” che ha raggiunti la cifra di 69 milioni di dollari.

Sono passati oltre 100 anni da quando Marcel Duchamp fece irruzione nel mondo artistico con il “ready made”, il concetto che qualsiasi oggetto comune potesse diventare arte purché lo dicesse un artista. Il concetto di Garau è andato oltre, sostenendo che anche il nulla può essere un’opera d’arte se è l’artista a dirlo.

“IO SONO” non è l’unica opera immateriale che l’artista sardo ha cerato. Saranno infatti sette le opere inesistenti dell’artista che saranno collocate in altrettante città nel mondo. “AFRODITE PIANGE” è stata inaugurata pochi giorni fa a New York davanti alla Federal Hall. “Stiamo vivendo un momento in cui la nostra fisicità, il nostro esserci è sostituito dalle nostre immagini virtuali e dalla nostra voce, anche questa impalpabile. Il nostro essere carne e ossa deve fare i conti con l’assenza che è la vera presenza in questi tempi”, ha commentato l’artista.

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