Sacerdote sardo scambia il suo Rolex per del cibo da dare ai poveri

Un sacerdote di Tempio Pausania, in Sardegna, ha deciso di scambiare il suo orologio Rolex, di un certo valore, con degli agnelli da usare per sfamare i poveri in occasione della Pasqua.

Sacerdote sardo scambia il suo Rolex per del cibo da dare ai poveri

Molto spesso abbiamo ascoltato i notiziari nazionali parlare delle enormi possibilità monetarie della Chiesa Romana, e molte volte abbiamo pensato che quei soldi sarebbero dovuti andare a chi davvero ne aveva bisogno.

Sembra proprio che la pensi così Don Antonio Tamponi che, seguendo i numerosi messaggi del Papa, Francesco Bergoglio – che puntualmente si prodiga in difesa dei poveri – ha deciso di privarsi del suo orologio d’oro, un Rolex, per sfamare i meno fortunati e fare in modo che possano passare una Pasqua in allegria e, cosa più importante, con la pancia piena.

Non si è minimamente scomposto alla ricezione dei numerosi attacchi degli animalisti, il sacerdote di Tempio Pausania – in Sardegna – che, tagliando corto, ha dichiarato ai reporter di ‘Nuova Sardegna‘: “Mi dispiace tanto per loro, ma la Pasqua si celebra con l’agnello. E qui c’è gente che muore di fame. Quando i pastori potranno campare con la quinoa io chiederò la quinoa”.

Il sacerdote ha poi continuato spiegando di essere un grande amante degli animali ma che non si può pretendere di salvare gli agnelli uccidendo i pastori, cosa alla quale si arriverebbe se le persone non acquisterebbero da loro la tanto amata carne. Alle dichiarazioni, abbastanza pesanti di alcuni animalisti convinti, che vorrebbero vedere lui al posto degli agnelli, in sacerdote, imperturbabile, ha risposto che lui si trova nella situazione di dover aiutare più di 400 famiglie e che se una tale gesto servisse a farle stare bene, sarebbe ben disposto a farlo.

Don Antonio Tamponi ha 44 anni ed è originario di Calangianus, provincia di Olbia-Tempio, ed è ormai parroco di Tempio Pausania dal 2010. E’ proprio a quei tempi che gli fu regalato quel Rolex e lui promise, al ricevimento del dono, che lo avrebbe usato per il bene dei più bisognosi: così ha fatto. Le persone disagiate sono una vera e propria missione per Don Antonio che  non perde occasione per compiere opere caritatevoli, a volte anche, come questa, che resteranno per molto tempo nei ricordi delle persone, soprattutto di coloro che accusano tanto la Chiesa di trattenere per sé la ricchezza e lasciare il popolo nella miseria.

Continua a leggere su Fidelity News