A Mosca è giallo sul ricovero dell’autorevole giornalista 33enne Vladimir Kara-Murza. Il giovane giornalista, fervente oppositore anti Putin, è ricoverato da martedì scorso per una presunta intossicazione ai reni. Le cause dell’intossicazione non sono ancora state accertate, ma non si esclude che Vladimir Kara-Murza, le cui condizioni rimangono ancora molto gravi, possa essere stato avvelenato. In passato, infatti, si sono contati molti casi di avvelenamento che hanno interessato, ad esempio, l’ex spia del Kgb Aleksandr Litvinenko – morto nel 2006 a causa di un avvelenamento da radiazione da polonio-210 – e altri importanti protagonisti dell’opposizione russa.
Vladimir Kara-Murza, che ha la doppia cittadinanza britannica e russa, era grande amico anche di Boris Nemtsov, anch’esso esponente di spicco dell’opposizione russa, freddato a febbraio di quest’anno mentre passeggiava davanti al Cremlino in compagnia della fidanzata. Stando a quanto riferito dalle agenzie russe, la moglie di Vladimir Kara-Murza ha espressamente chiesto che il marito venga portato in Europa o in Israele per essere curato, ma suo padre e gli stessi medici escludono la possibilità di trasferirlo.
Sembra che Kara-Murza abbia accusato i primi malori in seguito alla diffusione, da parte dell’Ong per cui lavora, di un film che critica duramente il leader ceceno Ramzan Kadyrov, luogotenente di Putin a Grozny. L’organizzazione per cui lavora Kara-Murza – Open Russia -, è gestita da un altro fervente oppositore di Putin, Mikhail Khodorkovsky, famoso soprattutto ai tempi di Boris Nemtsov e oggi residente in Germania.
Proprio questo il motivo per cui Yevgenia, moglie del giornalista, è stata la prima a sospettare che la causa del malore fosse l’avvelenamento. Non sarebbe affatto la prima volta, infatti, che il Governo di Vladimir Putin utilizza questi sistemi per togliere di mezzo oppositori agguerriti e figure che potrebbero minare la stabilità del governo stesso.