Rudy Guede, ivoriano, oggi 37enne, unico condannato per l’omicidio di Meredith Kercher, non dovrà più tornare in carcere in quanto il Tribunale di Sorveglianza di Roma gli ha concesso l‘istanza di affidamento ai servizi sociali, con fine pena previsto per i primi mesi del 2022, in considerazione del documentabile percorso didattico e umano che Rudy ha seguito durante i 13 anni di detenzione.
Per il momento Guede non si sposterà da Viterbo, dove ha scontato 16 anni nel carcere di Mammagialla, inflitti con rito abbreviato per il delitto della studentessa inglese, avvenuto a Perugia nella notte tra il 1 e il 2 novembre 2007.
In relazione all’omicidio Meredith, Rudy Guede fu arrestato a Mainz, in Germania, pur avendo sempre negato di avere ucciso la studentessa inglese che studiava in Italia. Nell’appartamento perugino di via della Pergola, però, gli investigatori trovarono le tracce del suo Dna e l’impronta tra il sangue della giovane ammazzata da un taglio profondo alla gola. Guede sosteneva che tale impronta era il frutto dei suoi tentativi di soccorrere Meredith. Poi però se ne sarebbe andato in stato di choc.
La nuova vita di Rudy Guede
Guede, che in carcere ha studiato, ha preso la laurea triennale con 110 e lode in Scienze storiche del territorio, proseguendo con gli studi di narrazione cinematografica, in semilibertà da settembre dello scorso anno,oggi è al servizio dei più fragili della città, come volontario della Caritas, diventando “un’ottima risorsa della nostra comunità“, stando a quanto affermato da Claudio Mariani, del Centro Studi Criminologici di Viterbo.
Chi lo conosce parla di una persona diversa da quella arrestata il 20 ottobre 2007, in Germania, dove era fuggito. Rudy, spiega l’avvocato Ballarini, faceva servizio mensa alla Caritas, durante il Covid si è occupato di sanificare la parrocchia e la chiesa prima delle funzioni religiose e oggi abita in un appartamento in affitto ed è molto ben inserito nell’attività della Caritas. Non trapelano ulteriori indiscrezioni su dove l’ivoriano attualmente viva.