In questo periodo così difficile a causa della pandemia, abbiamo imparato che l’uso della mascherina, il lavaggio frequente delle mani e il distanziamento sociale sono le uniche armi che possediamo per proteggere noi stessi e gli altri dal contagio da Covid-19. Tuttavia sappiamo che ci sono tantissime persone che si rifiutano di utilizzare queste precauzioni, i cosiddetti negazionisti.
Ma ci sono dei casi in cui per colpa di questa trasgressione delle regole si arriva a perdere il lavoro. È quello che è successo a Lorena, un’insegnante di 56 anni di Rovereto, nel Trentino, che è stata licenziata dopo aver ricevuto una denuncia da parte di una mamma per non aver indossato la mascherina. L’insegnante ha dichiarato di essere da sempre contraria all’utilizzo della mascherina e per questo motivo si è recata a lavoro per più di un mese senza che nessuno protestasse per la sua negligenza.
La sua ribellione alle mascherine è andata avanti fino a quando, a fine Settembre, una mamma l’ha notata ed ha deciso di denunciarla protestando con la preside della scuola. Da quel momento sono scattati numerosi richiami fino ad arrivare al procedimento disciplinare con la sospensione del lavoro e il successivo licenziamento a causa del rifiuto da parte della maestra di indossare la mascherina.
“Io sono, sono stata, un’insegnante di scuola materna per più di vent’anni, da sei a tempo indeterminato: quello che viene richiesto oggi nella scuola materna è di indossare la mascherina tutto il giorno in presenza dei bambini, ma io mi sono rifiutata di indossarla e sono stata licenziata in tronco” – è stata la spiegazione della maestra Lorena.
L’insegnante ha più volte esposto le sue teorie “no-mask”, avvalorandosi delle dimostrazioni di medici illustri sugli effetti collaterali delle mascherine, ma queste non sono servite a niente e la signora Lorena ha quindi perso il suo ruolo di insegnante.
Nel frattempo Lorena è diventata un vero e proprio simbolo del popolo dei no-mask, ma è stata anche riempita di critiche da tutti coloro che invece credono che il rispetto delle regole sia l’unico modo per combattere il Covid-19.