Roma, uccide madre e vicina di casa con una lancia: pretendeva soldi per la droga

Un duplice femminicidio si è consumato ieri a Trevignano Romano, dove un 34enne ha ucciso la madre che si era rifiutata di dargli i soldi per l'acquisto di droga e la vicina di casa.

Roma, uccide madre e vicina di casa con una lancia: pretendeva soldi per la droga

Siamo a Trevignano Romano, un comune sul lago di Bracciano, distante pochi chilometri dalla Capitale. La tranquillità domenicale di un paese che si sta iniziando a riempire di turisti è stata sconvolta da un duplice femminicidio, orrendo, spietato, causato da problemi relativi alla tossicodipendenza. 

Il duplice omicida è Andrea Bocchini,  34 anni, che prima ha trafitto e ucciso la madre con un bastone appuntito scagliato a mo’ di lancia e poi, con la stessa modalità, ha tolto la vita alla vicina, una residente del palazzo, per poi tentare la fuga, travolgendo un gruppo di cicilisti e un automobilista che risultano lievemente feriti.

La ricostruzione dell’accaduto

Tutto è iniziato poco prima dell’ora di pranzo, nella palazzina della zona residenziale in via Vigna Rossa 11, probabilmente al culmine di una lite, scaturita forse dal rifiuto di Graziella Marzioli, madre dell’assassino, di dargli soldi per l’acquisto di droga. Bocchini ha prima ucciso brutalmente la madre e poi la sua vicina.

La dirimpettaia, infatti, sentendo le urla di Graziella che diventavano sempre più strazianti, ha suonato il campanello per prestare soccorso, trovando la morte proprio in quel gesto di solidarietà.  La povera Emanuela Senese, 74 anni, è stata uccisa con le stesse modalità, infilzata da una rudimentale labcia. I carabinieri della compagnia investigativa di Bracciano e i detective del nucleo investigativo di Ostia si sono ritrovati davanti una scena orribile: i cadaveri delle donne, nella stessa stanza, in una pozza di sangue. Bocchini, invece, è stato rintracciato e arrestato dagli investigatori.

L’uomo, nel frattempo, si era schiantato contro un albero in uno degli incidenti cui la sua fuga aveva dato seguito. Trasportato in ospedale, è stato sottoposto ad un trattamento sanitario obbligatorio. I vicini riferiscono che l’omicida aveva iniziato ad avere seri problemi con la droga dopo la morte del padre, avvenuta a causa di un tumore diversi anni fa. 

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