Una giovane studentessa statunitense di 21 anni, in Italia per un programma Erasmus, è deceduta improvvisamente nel pomeriggio di mercoledì 2 aprile a Roma, dopo aver accusato un grave malore mentre si trovava con alcune amiche nei pressi di un ristorante in zona Casilina. Il decesso è avvenuto nonostante il tempestivo intervento dei soccorritori e gli sforzi del personale medico del 118, che per oltre mezz’ora ha tentato di rianimarla con manovre salvavita e somministrazioni di cortisone.
Secondo quanto riportato da fonti locali la ragazza stava consumando un panino in compagnia delle amiche quando ha iniziato a sentirsi male. soffriva di allergie e sarebbe andata in choc anafilattico, una reazione allergica estrema che, in questo caso, non ha lasciato scampo. Nonostante la somministrazione di due dosi di cortisone e i tentativi di rianimazione da parte dei soccorritori, il cuore della giovane ha smesso di battere.
La ragazza alloggiava in una struttura della zona che ospita altri studenti statunitensi, e stava trascorrendo il suo periodo di studio a Roma, come tanti giovani che ogni anno scelgono l’Italia per arricchire la propria formazione e fare un’esperienza culturale unica.
Sul luogo della vicenda sono intervenuti anche gli agenti di polizia e il personale della Asl. Il commissariato di Porta Maggiore ha avviato un’indagine per chiarire la dinamica dell’accaduto e per comprendere se ci siano state eventuali omissioni, errori o mancanze nella gestione degli allergeni da parte dell’esercente.
Una delle ipotesi su cui si stanno concentrando gli investigatori riguarda un possibile equivoco o una mancata comunicazione legata alla barriera linguistica: la ragazza potrebbe non aver segnalato in modo efficace le proprie allergie, o non aver compreso pienamente la composizione degli ingredienti del panino consumato.
Questo triste episodio riporta al centro dell’attenzione il tema della gestione delle allergie alimentari, soprattutto nei luoghi pubblici e di ristorazione. In Italia, la normativa prevede l’obbligo di informare i clienti sulla presenza di allergeni negli alimenti serviti, ma l’efficacia di tale informazione può variare, soprattutto quando vi sono barriere linguistiche o comunicative.