Roma, scambiate biopsie in ospedale, tolta mandibola a un 35enne

35enne operato di tumore alla mandibola per sbaglio. La scoperta fatta alcuni mesi dopo l’intervento, il tessuto sottoposto ad analisi non era il suo. Il danno, però, ormai è irreversibile, e la Procura di Roma ha aperto un’inchiesta.

Roma, scambiate biopsie in ospedale, tolta mandibola a un 35enne

Un caso di malasanità verificatosi al Policlinico Umberto I di Roma è stato denunciato da un 35enne, vittima di uno scambio di biopsie che gli è quasi costato la vita. Come riportato dai media, la vicenda ha inizio nel maggio del 2024, quando il 35enne si reca al Policlinico di Roma, precisamente nella clinica odontoiatrica dell’istituto Eastman. Il paziente si era recato in clinica per togliere un dente del giudizio e una cisti.

Come si fa in questi casi, la cisti deve essere sottoposta ad analisi, quindi viene mandata in laboratorio per effettuare l’esame istologico e verificarne la natura. L’esito, purtroppo, è positivo: il 35enne apprende la brutta notizia che si tratta di un osteosarcoma il 10 giugno. In quella data gli viene anche comunicato che bisogna togliere la mandibola e, successivamente, deve sottoporsi a dei cicli di chemioterapia.

Il 35enne viene operato a luglio e gli viene anche ricostruito l’osso asportato con l’impianto di una placca. Tutto sembra risolversi per il meglio, ma invece il paziente, al risveglio, si ritrova con la parte destra del viso paralizzata. E’ facile immaginare il suo stato d’animo, ma nonostante tutto è vivo e sopporta le sofferenze.

Qualche mese dopo viene effettuato un nuovo esame istologico sull’osso tolto, con risultato negativo, segno che la neoplasia non c’è più. Non solo, la chemioterapia non viene ritenuta più necessaria, quindi non deve più sottoporsi alla terapia. A questo punto, il 35enne comincia a nutrire qualche dubbio sulla reale presenza della neoplasia: perciò porta i vetrini della biopsia all’università Cattolica per farli analizzare nuovamente.

La scoperta è incredibile, il Dna analizzato non appartiene a lui, ma ad un’altra persona che, molto probabilmente, non sapeva di avere un brutto mael alla mandibola e, di conseguenza, non ha potuto sottoporsi alle cure. Ad oggi non si conosce l’identità del paziente malato, ma i danni per il 35enne sono irreversibili. Per questo ha denunciato il caso alla procura di Roma e il pm Eleonora Fini sta indagando per fare luce sulla vicenda.

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