Ha suscitato una forte ondata di polemiche la decisione del proprietario di un ristorante romano di negare l’ingresso ai bambini al di sotto dei 5 anni. L’esercizio in questione, “La Fraschetta del Pesce” (situato a Roma in via Giovanni Puttaluga al Portonaccio), è infatti caratterizzato da un insolito cartello posizionato all’ingresso: se di norma i ristoranti meno tolleranti vietano l’accesso a cani ed altri animali, in questo caso ad essere messi al bando sono stati proprio i bambini.
Il monito recita infatti: “A causa di episodi spiacevoli dovuti alla mancanza di educazione, in questo locale non è gradita la presenza di bambini minori di anni cinque, nonché l’ingresso di passeggini e seggioloni per motivi di spazio“. Facile immaginare come questa presa di posizione abbia indignato numerosi genitori, facendo esplodere un vero e proprio vespaio.
Ma il gestore del ristorante è intevenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus (emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nda) in merito alla questione, spiegando così la propria peculiare decisione: “Non ce l’ho con i bambini, sono nonno e ho nipoti, guai a chi li tocca. Ce l’ho con i genitori che sono incapaci di educarli“.
L’uomo ha quindi motivato la scelta di precludere l’accesso al ristorante ai bambini troppo piccoli, snocciolando aneddoti volti a rimarcare le differenze tra le tecniche educative del passato e quelle dei giorni d’oggi, giudicate dal ristoratore eccessivamente permissive: “Mio papà mi diceva di stare buono, altrimenti erano botte. Oggi i bambini fanno casino, i genitori li abbandonano all’interno del locale. Si nascondono sotto ai tavoli, rischiano di farsi male“.
Un atteggiamento, quello dei genitori in questione, che non va giù al proprietario del ristorante. Per questo l’uomo ha deciso di vietare l’accesso a La Fraschetta del Pesce ai piccoli al di sotto dei cinque anni, concludendo con il ricordare la vicenda che-su tutte-gli ha fatto maturare questa decisione: “Una volta un bambino si è infilato sotto ad un tavolo, gli una coppa del ghiaccio gli è quasi caduta in testa. E la madre ha continuato a chiacchierare, come se non fosse accaduto nulla“.
Inoltre, sempre stato alle parole del proprietario della “Fraschetta“, molti altri gestori sarebbero ormai esacerbati. da situazioni analoghe, ed avrebbero lamentato gli stessi problemi. Ma sarebbero rimasti in silenzio, per evitare cattiva pubblicità.