Roma, rinvenuto cippo monumentale a Piazza Augusto Imperatore

È riaffiorato intatto, durante i lavori a piazza Augusto Imperatore, dopo duemila anni, uno dei cippi monumentali in travertino che l'imperatore Claudio fece erigere per segnare i punti in cui passava il pomerio di Roma.

Roma, rinvenuto cippo monumentale a Piazza Augusto Imperatore

Gli archeologi hanno fatto una scoperta sensazionale a Roma, durante gli scavi a Piazza Augusto Imperatore; hanno rinvenuto, infatti, un antico monumento commemorativo costituito da un tronco di colonna o di pilastro (cippo), che delimitava lo Spazio di terreno consacrato e libero da costruzioni che correva lungo le mura di Roma e delle colonie romane (pomerio).

Il monumento fu eretto all’imperatore Claudio, erede di Tiberio e Caligola, lo stato di conservazione è ottimale, e risale a 49 d.C. L’area riguarda il cantiere sito al centro di Roma, lungo quasi due metri (per 74 centimenti di larghezza e 54 di spessore). Entusiasta il sindaco di Roma Virginia Raggi che ha esclamato: “Si tratta di una scoperta di una rilevanza eccezionale, l’ultimo cippo era stato rinvenuto quasi cento anni prima”.

Roma non è nuova a queste scoperte, infatti nel sottosuolo nasconde meraviglie. Il cippo verrà presto collocato in un museo, se ne può ammirare una copia nell’Ara Pacis vicino alla statua di Claudio. Il cippo serviva per delineare il pomerio, l’area esterna all’urbe romana, secondo cui è costruita la leggenda sulla nascita di Roma antica, secondo alcune fonti quando Romolo traccia intorno al Palatino il solco sacro, il Pomerio appunto, Remo lo oltrepassa armato profanando il territorio della città.

L’imperatore Claudio decise di allargare i propri confini spostando appunto i cippi, per estendere il confine romano ma venne contrastato dal Senato. Voleva annettere infatti la Gallia al territorio romano, luogo in cui era nato. Ci sono delle incisioni rinvenute sopra che gli epigrafisti guardano con enfasi per opera della scrittura di Claudio stesso.

Ci ritroviamo quindi di fronte ad un ritrovamento di particolare importanza spiega la soprintendente Daniela Porro, Claudio non voleva solo estendere i possedimenti romani ma consente di comprendere sguardi politici, filosofia, strategia, perfino ambizioni dell’imperatore, c’è quindi una visione di più ampio spettro.

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