A Roma si è verificata una vicenda drammatica, in quanto una ragazza di tredici anni si è suicidata, lanciandosi dal nono piano della sua abitazione. La 13enne abitava con i genitori in un condominio a Roma e si indaga su questo drammatico gesto che avrebbe spinto la ragazzina a prendere questa decisione.
Dietro questo suicidio potrebbe celarsi l’ipotesi di bullismo ed è il sospetto principale dei togati di piazzale Clodio, che hanno pensato alla possibilità del reato di istigazione al suicidio, come ha riferito “Il Messaggero”. Il procedimento vede il coordinamento del procuratore aggiunto Maria Monteleone, ed è stata avviata un’istruttoria ad ampio raggio per capire come sia potuta avvenire, intorno a una minorenne, una simile tragedia.
Le indagini della polizia e l’importanza del cellulare per scoprire la verità intorno a questo caso
La ragazzina ha dovuto fare i conti con una situazione familiare complicata in quanto è stato rivelato che i genitori hanno attraversato un momento di crisi nel loro rapporto. Sarà importante capire ciò che è contenuto all’interno del cellulare della tredicenne, che potrebbe rivelarsi determinante per far emergere una realtà differente.
Prima di morire, la tredicenne ha voluto lasciare delle lettere ai genitori e c’è un ulteriore retroscena su un social network, nel quale emergono insulti e frasi offensive. Degli utenti anonimi hanno scritto dei commenti offensivi che hanno messo alla berlina la vittima. C’è stata qualche amica della ragazzina, che ha provato a difenderla, rispondendo ai bulli.
I magistrati hanno deciso di affidare le indagini agli agenti del commissariato Aurelio, che dovranno trovare qualcosa di importante all’interno del telefonino e del pc della ragazza. Non si tratta del primo caso di suicidio, in quanto nei giorni precedenti sono state effettuate delle indagini sul suicidio di una bambina di dieci anni, avvenuto lo scorso 25 settembre.