Roma, presto all’Eur la prima zona a “luci rosse”, molte le polemiche

Il progetto prevede che da aprile in una o più strade del municipio IX di Roma i clienti non correranno il rischio di essere multati. Tante le polemiche ma Sel approva il progetto e dice che è un passo avanti verso la liberazione dallo sfruttamento

Roma, presto all’Eur la prima zona a “luci rosse”, molte le polemiche

Da aprile partirà a Roma un progetto che vedrà alcune strade del quartiere dell’Eur dedicate alle “lucciole”, proprio coma accade da sempre ad Amsterdam. Il progetto prevede una zona a luci rosse dove i clienti non correranno il rischio di essere multati, mentre per chi si appresta a prostituirsi in altre strade dello stesso quartiere sarà sanzionato con multe fino a 500 euro.

Per la zona che sarà assegnata saranno previsti una serie di controlli sanitari sulle ragazze, ma saranno distribuiti anche preservativi e saranno adottate delle precauzioni per scongiurare il pericolo che le ragazze siano minacciate da qualche inopportuno sfruttatore. Per dare inizio al progetto occorreranno 5 mila euro al mese, e lo scopo è quello di rendere il quartiere più vivibile e meno degradato, oltre che proteggere le donne e tutelarle da altri rischi.

Alessandra Cattoi, assessore capitolino alle Pari opportunità, ha dichiarato: “Il percorso iniziato dal presidente del municipio, Andrea Santoro è molto rispettoso di tutte le persone che vengono coinvolte in questa vicenda: da una parte le donne e dall’altra parte i cittadini che vivono in quartieri dove effettivamente ci sono situazioni di degrado”.

Aperte le polemiche e il capogrupppo di FI, Dario Rossin, dice: “Il quartiere dell’Eur, famoso nel mondo come esempio di architettura razionalista e meta di architetti da ogni dove, diventerà invece un famigerato bordello a cielo aperto“.

Le critiche avanzano a tutto spiano, e anche Giovanni Barbera, del Prc romano, non approva il progetto, in quanto secondo lui è inconcepibile che si crei un quartiere a luci rosse quando in tutto il mondo si combatte per l’emancipazione femminile e per l’allargamento dei diritti civili. Anche il Pd non risparmia la sua disapprovazione per questi ghetti della prostituzione, come li definisce Stefano Pedica.

Ecco le sue dichiarazioni in merito: “No ai ghetti della prostituzione. Creare un quartiere a luci rosse significa solo spostare il problema da una strada all’altra. Lo sfruttamento sessuale e il degrado si combattono facendo rispettare rigorosamente le regole e le ordinanze, cosa che in quartieri come l’Eur in tutti questi anni non è mai avvenuta”.

Approvazione invece da Sel, che condivide la proposta con lo scopo di liberare le donne da sfruttamento e violenza, e questo secondo il partito è un passo avanti verso il rispetto della loro persona.

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