Maria Assunta D., 63 anni, è stata colpita ripetutamente al volto a colpi di cellulare, il naso e la bocca tumefatti: il personale della stazione della metropolitana è intervenuto tempestivamente chiamando l’ambulanza e la polizia. E’ arrivata al pronto soccorso Umberto I con la faccia completamete ricoperta di sangue. Erano le 16,30 circa, Maria Assunta era scesa alla stazione della metro Barberini, si era seduta sulla banchina aspettando il treno per tornare a casa: le baby rom l’hanno accerchiata, la donna si è allontanata velocemente urlando.
La banda non ha mollato, si è riavvicinata, la signora ha cercato disperatamente di divincolarsi, la più piccola ha agito, l’ha colpita al volto con un cellulare, una ferocia inusitata. La donna è caduta a terra esanime. La banda di baby rom è riuscita a dileguarsi, la ragazzina di 9 anni è stata bloccata. I poliziotti l’hanno portata al commissariato Trevi per accertare la sua identità. La bambina è stata consegnata ad un centro di assistenza per minori da dove – molto probabilmente – scapperà a breve, per tornare nella metropolitana.
Nella metropolitana della Capitale sono presenti squadre di bambini e ragazzini rom: rubano portafogli, cellulari, quel che capita, ai passeggeri, in transito. Sulla linea A e B le baby gang imperversano, indisturbate, conoscono perfettamente il territorio, gli orari, le vittime papabili, una macchina da guerra collaudata ed efficiente.
Una delle guardie gurate in servizio ha detto: “Sono le padrone, non gli possiamo fare niente noi e nemmeno i militari che sono in stazione. Sono aggressive e sanno di avere l’impunità. E quando chiamiamo polizia e carabinieri dopo poche ore tornano”. Le nomadi prendono d’assalto le stazioni più turistiche e trafficate, la legge italiana, garantisce, praticamente, la loro impunità.
Il coordinatore romano di Forza Italia, Davide Bordoni, ha chiesto al prefetto di convocare un comitato per l’ordine e la sicurezza per cercare di mettere un freno ad una situazione che pericolosamente sta degenerando.