Roma, Gino torna al lavoro dopo la chemio ma viene licenziato: "Amazon non vuole lavoratori ‘difettosi’"

Gino, lavoratore assunto da Unicotras Srl, ditta che lavora per Amazon, dopo 2 cicli di chemioterapia per un tumore, è rientrato al lavoro ma è stato licenziato. Dopo l'intervento del sindacato e la reintegrazione, è stato messo in aspettativa non retribuita.

Roma, Gino torna al lavoro dopo la chemio ma viene licenziato: "Amazon non vuole lavoratori ‘difettosi’"

Un lavoratore, dopo aver avuto un cancro e essersi sottoposto a due cicli di chemioterapia, è stato messo in aspettativa non retribuita perchè ritenuto non idoneo alla mansione. 

Questa l’accusa lanciata da Usb nei confronti di Amazon e Unicotras Srl, azienda fornitrice di servizi per conto dell’e-commerce. Così Gino (questo è il nome del lavoratore di cui parlo) dopo aver passato un periodo estremamente difficile per via del tumore, adesso si trova a casa, senza stipendio, con una famiglia che non può mantenere.

L’accaduto

Gino ha cominciato a star male a ottobre 2020. Le sue condizioni sono progressivamente peggiorate fino al ricovero d’urgenza prima al pronto soccorso dell’ospedale di Velletri, poi al Policlinico Gemelli, dove i medici gli hanno comunicato che aveva un cancro. L’uomo ha affrontato altri due ricoveri, ha iniziato le cure e ha affrontato 2 cicli di chemioterapia.

Dopo aver sconfitto il cancro, il 13 settembre 2021 è tornato a lavoro ma gli è stata recapitata da Unicotras Srl la comunicazione di licenziamento a causa del superamento del periodo di comporto, in palese violazione della normativa vigente e del CCNL applicato (Autotrasporto Merci e Logistica) che non prevede il cumulo dei giorni di malattia in caso di ricoveri dovuti a patologie oncologiche, come spiegato da Usb. 

Il licenziamento di Gino è stato impugnato dal sindacato e il lavoratore è stato reintegrato in azienda ma messo in aspettativa non retribuita, senza riprendere le sue mansioni. Il 25 ottobre lo stesso è stato sottoposto a visita medica presso il medico competente aziendale, che ha certificato la sua inidoneità alla mansione.

La sua colpa, a detta della Usb, è quella di non essere, a giudizio di Amazon e Unicotras, abile allo sfruttamento, di essere un lavoratore a rischio per la produttività e il profitto, quindi tanto meglio farlo fuori ed assumere altri drivers alle prime armi, da poter sfruttare per un paio di anni mediante contratti a termine per poi sostituirli salvo che, nel frattempo, non si ammalino perchè nei canoni di Amazon e delle aziende partner la produzione non si può fermare e i lavoratori fragili vanno trattati come “merce difettosa”, come i pacchetti riusciti male e mandati al macero.

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