Ha tenuto banco per ore il giallo sulla presunta cattura dei due evasi dal carcere di Rebibbia: la notizia della loro fuga era apparsa i tutti i maggiori quotidiani e telegiornali nazionali, ma un recente comunicato della polizia Penitenziaria aveva assicurato che i due criminali erano stati rintracciati dalla Giustizia italiana a tempo record.
Peccato però che il sospiro di sollievo sia durato solo pochissime ore, perché subito dopo è arrivata la smentita dei Carabinieri: non sono loro. Un curioso caso di incongruenze tra i comunicati della Polizia e quelli dei militari, che ha gettato ulteriori ombre riguardo ad una vicenda già sufficientemente imbarazzante.
Florin Mihai Diaconescu, 28 anni, condannato per rapina e ricettazione e Catalin Ciobanu, 36 anni, in carcere per omicidio e sequestro di persona, erano infatti riusciti a fuggire in maniera incredibile dalla prigione di Rebibbia; “una fuga d’altri tempi” hanno raccontato i notiziari, parlando della semplicità con cui i due delinquenti sono riusciti a fuggire dal carcere.
Il fatto che soltanto due guardie penitenziarie fossero in servizio durante l’evasione ha gettato benzina sul fuoco agli occhi dell’opinione pubblica, e questo nuovo misunderstanding rischia di completare la frittata. E’ stato il sindacato di polizia FNSA CISL Lazio ad accendere la miccia, affermando trionfalmente che i due erano stati immediatamente catturati a tempo record.
Secondo la nota, Catalin Ciobanu e Florin Mihai Diaconescu erano stati rintracciati a Trivoli, ma i Carabinieri si erano affrettati a smentire questa ipotesi. Ed anche la Procura aveva escluso che i due criminali fossero stati catturati, rendendo noto che risultavano ancora latitanti.
Il “battibecco” tra le forze dell’ordine è parzialmente rientrato quando il sindacato di polizia Penitenziaria – nella persona del segretario Massimo Costantino – ha fatto marcia indietro, rettificando: i due evasi di Rebibbia sono ancora a piede libero. Ma la figuraccia ormai era già stata fatta; l’ennesima, in tutta questa storia.
Il “battibecco” tra le forze dell’ordine è parzialmente rientrato quando il sindacato di polizia Penitenziaria – nella persona del segretario Massimo Costantino – ha fatto marcia indietro, rettificando: i due evasi di Rebibbia sono ancora a piede libero. Ma la figuraccia ormai era già stata fatta; l’ennesima, in tutta questa storia.