Un’operazione dei militari dell’Arma del Nucleo Scalo Termini ha smantellato una organizzazione che faceva affari costringendo a pagare il pizzo sulle biglietterie self service delle fermate dei mezzi pubblici. Questo fenomeno, divenuto sempre più dilagante, ha caratterizzato per molto tempo la stazione Termini di Roma, ma attraverso indagini accurate i militari hanno individuato i responsabili e hanno denunciato a piede libero nove persone per molestie e per inosservanza del foglio di via obbligatorio.
L’operazione è stata condotta dai militari dell’Arma del Nucleo Scalo Termini che prestano servizio alla Stazione Mobile in piazza dei Cinquecento, che hanno eseguito i provvedimenti nei confronti di queste persone: si tratta di rom romeni, precisamente di tre uomini e sei donne, che hanno un’ età compresa tra i 17 e 26 anni. I nove componenti della banda provengono dal campo di Aprilia, e hanno alle spalle già diversi precedenti. Le indagini dei militari sono state condotte osservando i loro movimenti e spiando le loro mosse: infatti i militari li hanno colti sul fatto mentre chiedevano con insistenza l’elemosina e molestavano i passeggeri che dovevano acquistare i titoli di viaggio. I romeni disturbavano i viaggiatori sia mentre si trovavano presso le biglietterie automatiche sia mentre stavano camminando sulle banchine.
Inoltre, a tutto ciò si aggiunge che tutti loro non hanno obbedito al divieto che li obbligava a non fare ritorno a Roma, che era stato emesso nei loro confronti. I Carabinieri del Nucleo Scalo Termini hanno provveduto a segnalare l’identità dei nomadi all’Autorità Giudiziaria, che si occuperà di emettere ulteriori decisioni verso di loro.
Le azioni perpetrate dalla banda hanno visto spesso gravi minacce inflitte ai passeggeri che, impauriti e terrorizzati, hanno elargito denaro per riuscire a fare il biglietto necessario davanti alle macchinette. I malviventi non vanno via se il passeggero non dà loro il compenso, e in caso contrario scattano le minacce. Un business che ha ha fatto diventare la banda dei veri estorsori, che si piazzano davanti alle macchinette self service per “aiutare” a stampare i ticket, ma in realtà obbligano a dare quello che è considerato “pizzo”. Si spera che con questa nuova azione di denuncia l’autorità giudiziaria riesca a fermare i taglieggiatori e a liberare le persone dalle loro continue imposizioni.