Roma, chiede di saltare la fila con il figlio autistico, gli operatori: "Non si vede, non ha la carrozzina"

Una mamma romana ha sporto denuncia per aver dovuto attendere 2 ore per fare la carta d’identità elettronica con il figlio autistico di 9 anni. Gli operatori non le hanno permesso di saltare la fila.

Roma, chiede di saltare la fila con il figlio autistico, gli operatori: "Non si vede, non ha la carrozzina"

Ieri mattina, domenica 27 marzo 2022, davanti al chiosco romano di piazza Santa Maria Maggiore, riconvertito in postazione per il rilascio veloce delle carte di identità elettroniche, doveva essere l’occasione giusta per testare la svolta all’insegna della semplificazione e sburocratizzazione tanto desiderata dal sindaco Roberto Gualtieri.

Sono bastati pochi minuti per capire che il problema non è la semplificazione ma la mancanza di solidarietà, cordialità, empatia, sia degli addetti ai lavori che di certa gente, nei confronti dei soggetti disabili, ad esempio (come l’episodio verificatosi ieri),delle donne incinta etc. 

L’accaduto

Immaginiamo una madre e un padre in coda da più di un’ora con il loro figlio autistico di 9 anni che inizia a fremere, a camminare ripetutamente avanti e indietro, con tutte le difficoltà di calmarlo. Immaginiamo una mamma, disperata che, avendo imparato a conoscere bene quei segnali di nervosismo, molto cortesemente si avvicina agli operatori in servizio allo sportello, per chiedere di poter saltare la fila per velocizzare i tempi (cosa che dovrebbe essere una prassi nei casi di disabilità). 

Gli operatori le hanno risposto che ciò non era possibile, perché “tutti hanno problemi“, mentre un’amica, che ha provato ad aiutarla, ha raccontato: “Ho spiegato la situazione e chiesto di dare priorità a questa famiglia. La risposta è stata agghiacciante: “Tra l’altro manco si vede, almeno avesse la carrozzina…”. Ho ribadito che in tutti gli uffici pubblici deve essere data la precedenza alle persone con disabilità, ma mi hanno liquidata replicando di non aver ricevuto disposizioni”. Ma l’epilogo della vicenda è ancora più terribile. Dopo aver atteso 2 ore, la mamma non è riuscita a portare a termine la pratica in quanto le è stata contestata la mancanza di un documento, non le è stato offerto nessun tipo di supporto né, tantomeno, le è stato fissato un appuntamento.

Sulla vicenda è intervenuto l’assessore alla Città dei 15 minuti Andrea Catarci, intenzionato a fare i dovuti accertamenti, che ha detto la sua sull’accaduto: “un episodio bruttissimo. Il fatto che una persona con disabilità o una donna incinta debba passare avanti dovrebbe essere una legge universale. È probabile che qualche dipendente sia inadeguato a gestire le relazioni con il pubblico e ricorderemo a tutti di prestare la massima attenzione“. Catarci si è anche reso disponibile a contattare la famiglia per porgerle le scuse dell’amministrazione e assisterla nell’iter burocratico per ottenere la carta di identità elettronica.

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