Roma, banda dei vigili urbani ricatta i ristoratori: "Dateci i soldi, oppure vi multiamo"

A quanto pare sono diversi i ristoranti che sono stati costretti a versare del denaro alla banda di vigili urbani che li avrebbe costretti a pagare una somma di denaro.

Roma, banda dei vigili urbani ricatta i ristoratori: "Dateci i soldi, oppure vi multiamo"

A Roma si è verificata una vicenda che deve porre delle riflessioni in quanto una banda di vigili urbani ha cominciato a ricattare i ristoratori. La richiesta è avvenuta attraverso queste parole: “O ci date i soldi, oppure vi multiamo”. Un gesto da paragonare al pizzo che viene chiesto dalle persone malavitose.

A quanto pare sono diversi i ristoratori coinvolti in questa vicenda nella capitale, tra il centro e i quartieri Parioli e San Lorenzo. I proprietari dei ristoranti sono stati costretti a dare del denaro dopo aver ricevuto la richiesta da una banda di vigili urbani. Quattro sono stati iscritti nel registro degli indagati e, nel momento in cui si è arrivati alla quinta persona, a piazzale Clodio, si è giunti a un accelerarsi delle indagini.

Le indagini svolte da Terracina e Ielo

Questa quinta persona in precedenza era stata condannata a quattro anni di carcere per questo stesso reato. Un ruolo importante rispetto a queste indagini è stato svolto dal pubblico ministero Claudia Terracina e dal procuratore aggiunto Paolo Ielo, dopo aver fatto i conti con la denuncia da parte di un ristoratore del quartiere di San Lorenzo.

Altri elementi di rilievo sono stati legati alle intercettazioni, all’interno delle quali si trovano gli sfoghi dei negozianti e i commenti dei vigili che hanno fatto altre richieste di denaro. Un merito per aver fatto emergere la verità deve essere dato anche al proprietario di “Da Franco al Vicoletto”, che è stato costretto dal vigile Claudio Franchini alla consegna di 400 euro.

In precedenza lo stesso ristoratore è stato costretto al versamento di 500 euro dopo aver ricevuto delle minacce pesanti: “O si collabora oppure si rischiano sanzioni, tipo l’ultima inflitta, di 800 euro”. Il funzionario di Roma Capitale ha provato a trovare delle giustificazioni spiegando che si trattava di un prestito: “Avevo bisogno di quei soldi per i regali di Natale, li avrei restituiti col prossimo stipendio”. Infine, il vigile era indagato anche per l’uso di sostanze stupefacenti, e gli uomini della Mobile hanno trovato nella sua abitazione delle dosi di cocaina.

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