Roma, arriva l’orologio salvavita contro persecutori e malintenzionati

E' stato reso noto in conferenza stampa lo smartwatch, che viene direttamente collegato alla centrale operativa del Comando Provinciale Carabinieri di Roma, a giugno viene avviata la sperimentazione

Roma, arriva l’orologio salvavita contro persecutori e malintenzionati

L’orologio salvavita è in grado di tutelare le donne, viene direttamente collegato alla Centrale Operativa del Comando provinciale dei Carabinieri di Roma, se indossato dalla malcapitata. Il procuratore capo Francesco Lo Voi ha confermato che la sperimentazione dello smartwatch partirà da Giugno nella città di Roma.

Il progetto è stato presentato in Procura a Roma, nel contesto di un protocollo firmato dal procuratore capo Francesco Lo Voi conosciuto per aver lavorato con Giovanni Falcone e con Paolo Borsellino e il generale Marco Pecci, capo del Comando dei Carabinieri. Nella prima fase di sperimentazione l’orologio verrà consegnato ai casi più delicati e poi successivamente verrà diffuso su larga scala a Roma.

Questo orologio, denominato metaforicamente salvavita, ha salvato la vita di una donna incinta aggredita dal suo ex compagno che, grazie all’orologio collegato direttamente ai carabinieri, è stato intercettato, permettendo ai militari di intervenire prontamente per arrestarlo.

Secondo quanto spiega il procuratore Francesco Lo Voi, la sperimentazione partirà da Giugno solo su Roma, e che in tempo reale l’orologio è in grado di segnalare una richiesta di aiuto da parte della malcapitata al Comando provinciale dei Carabinieri che, una volta aver ricevuto la segnalazione, arrivano in loco per cercare si trarre in salvo la malcapitata, cogliendo il malintenzionato in flagranza di reato. Il procuratore aggiunge che sempre più nuovi strumenti tecnologici si stanno facendo avanti per salvare le donne da eventuali pericoli. 

Lo Voi spiega che la segnalazione partirà immediatamente al Comando dei Carabinieri; le quantità degli orologi messi a disposizione sono di poche unità e verranno consegnati solo a chi ha davvero necessità. L’obiettivo è contrastare ma soprattutto prevenire chi compie queste gravi azioni sulle donne.

Si spera che la campagna di sperimentazione possa non solo fermarsi a Roma ma possa essere allargata in un secondo momento in tutto il territorio nazionale per far si che vengano contrastati episodi poco piacevoli.

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