Roma, arrestato il nipote di Kim Rossi Stuart: rapina e aggressione ad un carabiniere

Il nipote di Kim Rossi Stuart è stato arrestato a Roma in seguito alla segnalazione di un passeggero su un tram. All'arrivo delle forze dell'ordine ha reagito colpendo un carabiniere: ecco la notizia nel dettaglio.

Roma, arrestato il nipote di Kim Rossi Stuart: rapina e aggressione ad un carabiniere

E’ successo lo scorso 18 luglio in via Prenestina sul tram 14, qui Giacomo Seydou Sy, nipote del popolare attore Kim Rossi Stuart, è stato arrestato dopo l’arrivo delle Forze dell’Ordine. Un passeggero ha subito un tentativo di rapina da parte del 23enne che, all’arrivo dei Carabinieri, ha opposto anche resistenza all’arresto.

Tentata rapina, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali, questi i capi di accusa che è riuscito a totalizzare Seydou Sy. Quando sono arrivati gli agenti il ragazzo stava inseguendo la sua vittima, al quale poco prima aveva cercato si sottrarre il marsupio e durante l’arresto ha aggredito anche i carabinieri. I fatti sarebbero andati così: tutto è iniziato sul tram 14, quando l’accusato ad un certo punto ha cercato di rapinare un passeggero, sottraendogli il marsupio. Il colpo non è andato a buon fine e la vittima è scesa dal mezzo allertando le forze dell’Ordine.

L’appello della madre e l’arresto del nipote Kim Rossi Stuart

Il ragazzo però non ha desistito e ha continuato a inseguire la sua vittima, forse per mettere in atto un altro assalto. Fatto sta che all’arrivo dei Carabinieri la sua reazione è stata molto violenta, tanto che un agente ha dovuto usare il taser in dotazione, per placare la furia di Seydou Sy. Al momento il ragazzo si trova nel carcere di Regina Coeli, in attesa di giudizio.

Giacomo Seydou Sy è figlio di Loretta Rossi Stuart, sorella di Kim e anche lei di professione attrice. La donna aveva tempo fa rivelato che il figlio soffrisse di bipolarismo e fosse dipendente da droghe. In passato aveva già avuto alcuni problemi con la giustizia: nel 2018 condannato per resistenza a pubblico ufficiale, nell’agosto del 2019 per un furto da 60 euro.

La madre ha più volte messo in evidenza il fatto che per il ragazzo il carcere non è certo il luogo ideale, vista la sua patologia e le sue dipendenze, ma al momento il suo appello non è stato preso minimamente in considerazione.

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