Roma: al tavolo 86 clienti "ciccione", ed è polemica

Roma, al "Jinja Parioli" insieme al numero del tavolo il termine "ciccione". I titolari del ristorante si giustificano dicendo che il termine era riferito al cameriere.

Roma: al tavolo 86 clienti "ciccione", ed è polemica

Ancora una polemica sullo scontrino di un ristorante, a Roma. Non è un attacco al sovraprezzo, come spesso accade nelle città turistiche, ma il timore di uno “sprezzo” alle quattro persone sedute al tavolo numero 86 da parte degli operatori. Elisa Barbolini, di Sassuolo, nella sua pagina Facebook ha raccontato l’episodio tanto singolare in cui si è ritrovata tra i protagonisti. Qualche giorno fa la giovane ha pranzato con altre tre persone al “Jinja Parioli“, un ristorante della Capitale. E fin qui tutto bene.

Quando però i quattro amici, hanno chiesto di pagare il conto, si sono accorti di una scritta strana sullo scontrino: “Tavolo: Tavolo 86 – ciccione“. “Ciccione“, secondo il gruppo di amici, aveva un gusto strano, indefinito, ed hanno sentito il bisogno di chiedere spiegazioni. Mentre due degli amici sono usciti a fumare, Elisa e un suo amico sono andati a chiederne il significato: “Alla cassa, in mia presenza – racconta Elisa sulla sua pagina Facebook – il mio amico ha fatto notare che qualcosa non andava ma nessuno ci ha chiesto scusa”.

Si trattava di un “Preconto“, così – in fretta – hanno fatto lo scontrino fiscale ed hanno tolto dalle mani degli amici lo scontrino incriminato. I giovani però prima di avvicinare la cassa avevano già fotografato il preconto, e poi Elisa ha cercato di pubblicarla su Tripadvisor con tanto di recensione.

La foto, in attesa di pubblicazione, resterà come segnalazione per i futuri clienti, ma anche per i ristoratori che ci penseranno su bene prima di usare termini equivoci.

Dopo poche ore, il ristorante ha voluto chiarire che la scritta “ciccione” sullo scontrino si riferiva all’operatore e non alle persone sedute al tavolo 86. Ma quando le hanno detto che sono soliti rispondere alle richieste dei clienti, Elisa è rimasta molto perplessa perché alla cassa c’era proprio lo stesso operatore che li aveva serviti.

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